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> Home > Sezione Chiese Orientali Ortodosse > San Sergio (Nikolaj Ivanovich Sorokin) Condividi su Facebook Twitter

San Sergio (Nikolaj Ivanovich Sorokin) Monaco e martire

(Chiese Orientali)

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8 maggio 1900 - 23 dicembre 1937


Il beato Sergij, al secolo Nikolaj Ivanovich Sorokin, nasce l’8 maggio 1900 nella città di Skopin, governatorato di Rjazan’. A 18 anni, con la benedizione dei genitori entra in monastero, ma dopo sei mesi il monastero viene chiuso su ordine dei comunisti. Nikolaj ritorna a casa ed è subito chiamato a svolgere il servizio militare nelle file dell’armata rossa: Vi rimane per tre anni ed appena libero entra nel monastero Novyj Afon che ha sempre sognato. Vi rimane per sei anni, tutto dedito alla preghiera, alla mortificazione e all’aiuto dei poveri. Il monastero è la vita che ha sempre sognato e corrisponde in tutto alla sua vocazione. Ma anche questo monastero viene chiuso. Il comunismo ha deciso la distruzione di tutti i segni della religione ed opera in conseguenza.
Nel 1928 viene ordinato sacerdote e in mancanza di monasteri, il vescovo di Rjazan’ gli affida la parrocchia della SS. Trinità nel villaggio di Zapol’e. Nel tempo libero padre Sergij si reca nel villaggio vicino Srezevo dove padre Filaret aveva organizzato un monastero clandestino, “un’isola di paradiso in mezzo all’infuriare dell’ateismo” dove le funzioni religiose si svolgevano secondo il rito monastico e la gente accorreva come ad un santuario.
Nel 1931. Era prevedibile, viene viene arrestato padre Filaret e con lui altre 38 persone, fra le quali anche padre Sergij che viene condannato a tre anni di lager per attività antisovietica. Riunirsi a pregare senza aver preso accordo con il partito era evidentemente un reato. Nel 1934 padre Sergij ritorna sfinito dal lager e subito si mette a disposizione del vescovo che lo destina a sostituire padre Filaret nel villaggio Srezevo nella parrocchia dedicata alla Madre di Dio di Kazan’.
Il 22 novembre 1937, l’anno delle grandi purghe padre Sergij viene nuovamente arrestato: nel 1937 non c’era bisogno di alcuna imputazione; bastava essere preti per guadagnare il privilegio del martirio. Il processo durò pochi giorni e già il 6 dicembre il tribunale della troika emette la sentenza: condanna a morte per aver criticato il partito e la Costituzione Sovietica
Il 23 dicembre padre Sergij Sorokin viene fucilato.
Il 12 marzo 2002 la Chiesa ortodossa russa iscrive padre Sergij nell’elenco dei santi martiri.


Autore:
Padre Romano Scalfi


Fonte:
www.culturacattolica.it

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Aggiunto/modificato il 2020-05-13

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