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San Costantino Nekrasov Sacerdote e martire

(Chiese Orientali)

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15 ottobre 1872 - 15 dicembre 1937


Il martire Konstantin nasce il 15 ottobre 1872 nella città di Mozhajsk, governatorato di Mosca. Nel 1893 termina gli studi teologici, si sposa, viene ordinato sacerdote e destinato ad una delle chiese di Mozhajsk. Dopo alcuni anni è parroco della cattedrale di Mozhajsk e decano di un dipartimento della diocesi.
Nel 1923 padre Konstantin viene arrestato ‘per eccessiva attività religiosa’ e condannato a due anni di confino nella provincia di Tobolsk in Siberia. Ritornato dalla deportazione gli viene assegnata la chiesa della Protezione della Madre di Dio nel villaggio di Aleksino.
Il 9 maggio 1930 il solito delatore pagato fa sapere al partito che “nel villaggio di Aleksino esiste un nutrito gruppo di clericali che, attraverso la loro attività antisovietica ostacolano le intraprese del potere sovietico. Gli animatori del gruppo sarebbero il prete Konstantin e la starosta Zhukova, che, pur essendo analfabeta esercita un grande influsso sulla popolazione. Sulla base di queste delazioni il il 20 agosto 1930 il sacerdote Konstantin e la monaca Paraskeva Zhukova vengono interrogati. In risposta alle accuse padre Konstantin dichiara: “Non mi sono mai occupato di attività antisovietica. Non sono così stupido da affermare che il potere sovietico è l’incarnazione dell’anticristo … Io sono un credente convinto e credo che ogni potere proviene da Dio. Dicono che io abbia autorità sui cittadini. E’ vero, ma la mia autorità si fonda non sul fatto che io sono contro il potere, ma sul fatto che io mi comporto da vero cristiano. E’ forse questo un delitto?... I materiali inoltrati contro di me sono una pura menzogna e fabbricati da coloro che mi odiano e vorrebbero che io lasciassi la mia cura d’anime. Perché non interrogate anche dei credenti? Ho sentito con le mie orecchie i komsomoliani che dicevano fra di loro: Un prete lo hanno già eliminato, quello che resta lo possiamo far eliminare; basta scrivere alcune parole; a noi credono sempre”.
Il 25 settembre 1930 il tribunale della Trojka condanna padre Konstantin a tre anni di confino nel Kazakistan. Scontata la pena, ritorna nella città natia e presta servizio nella chiesa di S. Elia. Il 5 dicembre 1937 viene arrestato per l’ultima volta. Segue il solito processo e le solite accuse. In più un particolare nuovo. Durante la perquisizione si scopre che il calendario in possesso del prete è segnato con annotazioni. Vuole il caso che un tratto di matita, il numero 8, finisse sul volto di Stalin. Delitto di lesa maestà. Sia fucilato. Non si perde tempo: il giorno dopo, il 6 dicembre padre Constantin è condannato a morte. Il 15 dicembre 1937 padre Konstantin Nekrasov viene fucilato e sepolto in fossa comune.


Autore:
Padre Romano Scalfi


Fonte:
www.culturacattolica.it

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Aggiunto/modificato il 2020-05-08

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