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Serva di Dio Glorietta Restivo Monaca clarissa

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Giuliana, Palermo, XVI sec.


Suor Glorietta Restivo è stata una monaca clarissa vissuta nel Cinquecento a Giuliana, un piccolo centro nel territorio del corleonese.
Entrò fin da ancor giovane nel piccolo monastero, fondato in epoca medievale e oggi non più esistente, presso la chiesa di San Giuliano, che sorgeva nella parte orientale di Giuliana.
Glorietta, ragazza dalle profonde convinzioni religiose, si è fatta conoscere per la sua vita all’insegna della penitenza vissuta nell’esclusivo desiderio di unirsi idealmente alle sofferenze del Cristo Crocifisso.
Glorietta già da novizia aveva mostrato la sua grande intransigenza e la sua voglia di perfezione destando lo stupore negli abitanti del paese.
Dopo la sua entrata in convento, ammalatasi gravemente, aumentò in lei la determinazione di ricevere il velo delle monache di Santa Chiara, anche se non era terminato il periodo della sua formazione.
E, proprio in punto di morte vide esaudito il suo desiderio, riuscendo a pronunciare la sua professione religiosa, le fu assegnato il nome di Glorietta dalla badessa a prefigurazione della sua futura gloria, entrando così a far parte a tutti gli effetti dell'Ordine di Santa Chiara d'Assisi.
Suor Glorietta Restivo, morta in fama di santità, sicuramente prima1581, anno del primo registro di defunti conservato presso l’Archivio parrocchiale di Giuliana, fu sepolta nella chiesa di San Giuliano,
Il giorno 20 agosto 1630 il suo corpo della Serva di Dio fu trovato integro e incorrotto e cent’anni dopo nel 1734, per ordine di mons. Lorenzo Gioeni d’Aragona, vescovo di Girgenti o Agrigento, venne traslato nel monastero benedettino di San Nicolò dove si erano trasferite nel 1609 le monache clarisse, ridotte di numero, e riunite con le benedettine su indicazione del vescovo mons. Vincenzo Boninconto.
La cassa con il corpo fu posta nell’abside sotto l’ex-comunichino.
Esiste una tradizione orale, tramandata da generazione in generazione, che riguarda i resti di Suor Glorietta Restivo. Infatti, si racconta che, nella prima metà dell'Ottocento, essendosi perduta ogni traccia del luogo in cui era stata sepolta, la badessa del monastero invocò la defunta suor Glorietta, al fine le indicasse, per spirito di obbedienza, la sua tomba.  E, suor Glorietta, in conformità al voto di obbedienza che aveva pronunciato sul letto di morte, anche a distanza di alcuni secoli dal suo decesso fece in modo che venissero trovati i suoi resti.
Infatti, al tocco del pastorale della badessa, un pezzo di muro della chiesa del monastero crollò e così furono ritrovate le spoglie della serva di Dio suor Glorietta Restivo.
Da anni immemori, suor Glorietta Restivo era stata definita "serva di Dio", e nel 1995, con il premesso di mons. Salvatore Cassisa, arcivescovo di Monreale, i suoi resti sono stati traslati nel Santuario della Madonna dell'Udienza di Giuliana, di fronte a quelli del Beato Simone Napoli da Calascibetta.
La Serva di Dio, suor Gloritta Restivo è ricordata tra le figure “clariane” nel corleonese dall’Associazione Culturale “Suor Maria Cira Destro” di Corleone.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2020-03-30

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