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Beata Cecilia Coppoli Clarissa e badessa

2 gennaio

Perugia, 1426 – Foligno, 1500

Giovane donna di Foligno, fu promessa in sposa da suo padre, ma per seguire la sua vocazione religiosa, fuggì a cavallo fino al monastero delle clarisse urbaniste, dove prese il nome di Cecilia. Nel monastero, Cecilia divenne una guida spirituale per le altre consorelle, e grazie alla sua fama, nel 1448 papa Niccolò V la inviò a riformare il monastero di Santa Maria di Monteluce a Perugia, riportando la comunità ad una più stretta osservanza della Regola. La beata Cecilia morì nel 1454, e la sua fama di santità si diffuse rapidamente, tanto che fu beatificata nel 1741.



La beata Cecilia Coppoli, al secolo Elena è una clarissa vissuta nel secolo XV. Originaria della città di Perugia, nacque nell’anno 1426. Era la figlia di un personaggio influente per l’epoca, che per due volte fu nominato senatore a Roma, e ricoprì anche la carica di podestà a Firenze e a Bologna.
Essendo cresciuta in una famiglia benestante ebbe la possibilità di farsi una buona cultura umanistica.
Sulla beata Cecilia Coppoli, la tradizione ci racconta che essendo una giovane ammirata per la sua bellezza fu promessa in sposa, ma per sfuggire a questa decisione presa dal padre, fuggì a cavallo fino a Foligno, per entrare nel monastero delle clarisse urbaniste assumendo il nome di Cecilia.
La beata Cecilia nel monastero fu una protagonista nel riportare la comunità ad una più stretta osservanza della Regola.
Grazie alla sua fama, nel 1448 papà Niccolò V, la inviò con alcune consorelle a riformare il monastero delle clarisse di Santa Maria di Monteluce a Perugia. In questo monastero durante la sua permanenza venne nominata badessa.
Una volta ritornata a definitivamente nel monastero di Foligno, ebbe la responsabilità della comunità, grazie alla sua nomina a badessa. Mentre era in questa comunità anche sua madre Leonarda decise di entrare in questo monastero.
Nel 1475 venne destinata a riformare il monastero di santa Chiara in Urbino.
La fama di religiosa esemplare la costrinse ad alternarsi come badessa a Foligno, a Perugia-Monteluce e a Urbino. Da papa Sisto IV, di passaggio a Foligno nell’agosto 1476, ottenne il permesso di ripristinare in alcuni monasteri la regola di santa Chiara del 1253.
La beata Cecilia Coppoli, morì nel monastero di Foligno il 2 gennaio 1500 e fu venerata fin da subito con culto pubblico. Nel 1698 venne fatta una ricognizione delle sue spoglie.
Nel Martirologio francescano la festa per la beata Cecilia Coppoli è stata fissata nel giorno 2 gennaio, mentre nella diocesi di Perugia, tra i santi e beati non inseriti nel proprio viene ricordata nel giorno 5 gennaio.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2019-04-05

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