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San Saturnino di Verona Vescovo

7 aprile

IV sec.

Visse tra il III e il IV secolo, fu quinto vescovo di Verona, succedendo a San Procolo e precedendo San Lucillo. La sua vita, avvolta nel mistero, ci sfugge quasi del tutto, se non per la sua fama di uomo di profonda cultura e di insigne santità. Il Martirologio della Chiesa veronese lo celebra come "cospicuo per dottrina umana e divina", tessendone un elogio che alimenta il fascino per questo pastore illuminato. La data della sua morte, celata tra le pieghe del tempo, ci è ignota, ma il suo ricordo rimane vivo, legato al 7 aprile, giorno in cui la Chiesa veronese ne commemorava la memoria. Le sue spoglie, riposate nella cripta di San Procolo, antico cuore della cattedrale cittadina, furono poi traslate nella chiesa di San Stefano.



San Saturnino è il quinto vescovo di Verona. Nella cronotassi ufficiale della diocesi scaligera figura dopo San Procolo che resse la diocesi tra il 260-314 e prima di San Lucillo vescovo intorno al 343-356.
Di lui non sappiamo nulla sulla sua vita.
La tradizione lo dice cospicuo per dottrina umana e divina.
Nel “Catalogus Sanctorum Ecclesiae Veronensis”, mons. Franco Segala ne trascrive l’elogium dal Martirologio della chiesa veronese: “Veronae sancti Saturnini eiusdem urbis (qui admirabili humanarum et divinarum rerum doctrina conspicuus meritis plenus ad coelestia regna migravit).
Morì in un anno imprecisato alla data 7 aprile. Venne sepolto, secondo  Gian Giacomo Dionisi, nella cripta di San Procolo, da lui ritenuta la prima cattedrale della città.
Da un’antica pergamena scaligera e dalle rozze ottave del Corna Da Soncino, sappiamo che suoi resti furono traslati nel VI secolo nella chiesa di San Stefano.
Nel martirologio romano veniva ricordata la sua festa il 7 aprile, fino alla riforma del Proprio veronese, del 1961, voluta dal vescovo Carraro, quando fu annoverato nella festa comune di tutti i vescovi veronesi, e la sua festa venne a cessare.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2016-11-29

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