Home . Onomastico . Emerologico . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati




Newsletter
Per ricevere i Santi di oggi
inserisci la tua mail:


E-Mail: [email protected]


> Home > Sezione Testimoni > Angelina Lo Dico Condividi su Facebook Twitter

Angelina Lo Dico Giovane laica

Testimoni

Marianopoli, Caltanissetta, 8 aprile 1900 - 5 novembre 1932


Angelina Lo dico a partire dal 1921, alla sola età di 21 anni, giunse dalla Sicilia , in Basilicata per insegnare in una scuola elementare. Fu mandata per coprire un incarico temporaneo nella comunità pisticcese , nella contrada di Tinchi-Caporotondo. Una giovane insegnante che lasciò la sua terra , per giungere in un luogo paludoso, dove regnavano molte malattie a carattere contagioso e insegnò alla sua gente tantissime cose, anche il vivere quotidiano, basato sull’essere cristiani amando e operando in continuazione, senza fermarsi. Istruiva, ma nello stesso tempo insegnava quelle che erano le più alte virtù dell’essere Cristiani. La sua scuola era dunque tutta da inventare e costruire.

Negli anni della sua straordinaria presenza , decise di far erigere a Tinchi una piccola cappella, costruita da lei stessa e dai suoi figlioletti che tanto amava. Aveva pensato che c’era veramente bisogno di un luogo di culto in cui ognuno potesse fermarsi a pregare . Partecipava assiduamente alla Santa Messa, in Chiesa Madre o nel Convento di Santa Maria delle Grazie a Pisticci, dove riusciva anche a visitare i detenuti e le tante famiglie in difficoltà. Per consentire, poi, agli abitanti di Tinchi e di altre contrade, di partecipare alla gioia della Santa Messa e disporre di un luogo di culto, allestì una piccola cappella provvisoria presso una stalla, in una vecchia masseria abbandonata ed ottenne che l’altare fosse consacrato dall’Arciprete Don Vincenzo Di Giulio. Era davvero contenta che la sua gente partecipava alla Santa Messa. Per l’edificazione della cappella , tutta la borgata offrì un valido contributo ed ogni genere d’aiuto, vendendo frutta, uova, grano. Era un intero paese che voleva e costruiva la Casa di Dio, in una terra desolata e deserta. Anche i suoi scolari di buon mattino, recavano mattoni e sabbia . La chiesa, che volle intitolare a Cristo Re, era ormai una realtà e Angelina non seppe tradire la sua gioia, annotando sul registro scolastico che "Questo giorno sarà memorabile per i piccoli di questa scuola. Finalmente la Cappella tanto sospirata non è più un sogno, ma dolce realtà. Tutti son contenti . Si legge nel viso la gioia che palpita nei loro cuori vedendo coronati i propri sudori, or portando sulle spalle una grossa pietra, ogni mattina, or giungendo in classe con il viso sudato, rosso e tutto lieto, ed in mano un mazzo di spighe raccolte venendo a scuola". Finalmente la Chiesetta fu aperta al culto la Domenica delle Palme del 1929 con una solenne e lunga processione che attraversò anche le vicine località di campagna, fra canti e preghiere.

Angelina fu sempre una maestra esemplare, che volle consacrare totalmente la sua vita a Dio e ai fratelli; francescana e missionaria autentica nel pensiero e nelle opere. Successivamente Angelina si ammalò di tubercolosi e fu costretta a lasciare Tinchi, per ritornare a Marianopoli dove le sue condizioni si aggravarono ulteriormente, fin quando la morte la colse. Si spense in fama di Santità alla prematura età di 33 anni, nella notte tra il 4-5 novembre 1932, stringendo tra le mani il Crocifisso e baciandolo. Nel giorno dei suoi funerali Padre Luciano Vullo pronunciò queste bellissime parole: "Desiderio ardente del suo cuore e ideale dell’animo suo era di lasciare il mondo e di farsi religiosa .Non ha potuto attuare il suo fervente desìo. Mille ostacoli l’hanno impedita ed ella rimasta in mezzo al mondo non fu mai del mondo. Anima e corpo ella consacrò a Dio".

Per concludere voglio raccontarvi una delle tante opere buone che Angelina Lo Dico compì: Una sera aveva offerto il suo letto ad un povero mietitore leccese colpito da febbre altissima. Ad una collega che le faceva rilevare la pericolosità di quel gesto, rispose: "Non c’era forse Gesù in quel giovane malato?" Di recente a Marianopoli sono state intraprese iniziative al fine di avviare il processo di beatificazione . La sua famiglia pubblicando un libro a Lei intitolato, la definì "Un Giglio a Marianopoli". Per tanti ormai Angelina Lo Dico è la Maestrina Santa di Tinchi.


Autore:
Fabio Vena

______________________________
Aggiunto/modificato il 2015-06-27

___________________________________________
Translate this page (italian > english) with Google

Album Immagini


Home . Onomastico . Emerologico . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati