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Beata Cecilia Domenicana
25 febbraio
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XV-XVI sec.
Nelle Vite del Razzi, unica fonte da cui dipendono tutti gli altri biografi, si trovano le seguenti notizie : dopo otto anni di matrimonio, d'accordo col marito, che si fece domenicano, Cecilia entrò nel monastero ferrarese delle Domenicane di S. Caterina martire, dove trascorse trent'anni di vita ascetica. Fu tre volte priora, amata dalle suore per la sua « humanità, modestia et prudenza». Morì poco dopo una celeste visione avuta nel Natale 1511. «Dopo la sua morte seguirono alcuni miracoli i quali per brevità si lasciano».
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La Beata Cecilia, nata nel XV secolo in una famiglia nobile di Ferrara, è una figura di spicco nella storia dell'Ordine dei Predicatori. Dopo otto anni di matrimonio, d'accordo col marito, che si fece domenicano, Cecilia entrò nel monastero ferrarese delle Domenicane di S. Caterina martire, dove trascorse trent'anni di vita ascetica.
Cecilia era una donna di grande pietà e devozione. Si dedicava alla preghiera, alla meditazione e alla lettura spirituale. Era anche molto generosa e caritatevole, e si prodigava per aiutare i bisognosi.
Nel monastero, Cecilia fu tre volte priora. Fu amata dalle suore per la sua umanità, modestia e prudenza. Era una donna di grande equilibrio e saggezza, e sapeva guidare le sue consorelle con fermezza e compassione.
Cecilia morì poco dopo una celeste visione avuta nel Natale 1511. La sua morte fu accompagnata da diversi miracoli, che testimoniano la sua santità.
Il culto della Beata Cecilia Domenicana è stato confermato da papa Leone XIII nel 1891. La sua memoria liturgica si celebra il 25 febbraio.
Autore: Franco Dieghi
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