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Rosa Del Bene Martire della purezza

Testimoni

Palena, Chieti, 16 dicembre 1923 - 22 novembre 1943

Emula di Santa Maria Goretti, scriveva di lei don Antonio Chiavarini nel libro “Palena nella corona dei suoi Santi” (Sulmona 1982, p. 55): “Noi non sappiamo, né potremo mai sapere, con precisione esatta, quale sia stata la ragione decisiva che balenò nell’intelligenza, improvvisamente provvida, di Rosa Del Bene, quando si vide davanti il soldato tedesco o il gruppo di soldati, bramosi cani dell’insana voluttà. Ma ebbe l’intuito divino, dono della Sapienza, che il peccato è un male.Forse la illuminò all’istante l’entusiasmo di Maria Goretti, che al tentatore della sua angelica purezza, ripeteva: È peccato! È peccato!”.


«...Ho voluto conservare il mio onore, morire martire e non cadere nelle mani dei Tedeschi...».
Queste parole pronunciate da Rosa Del Bene durante la sua agonia, testimoniano la sua scelta volontaria di sacrificare se stessa fino alla morte in difesa della sua purezza, in onore della libertà e della giustizia.
La molteplicità delle fonti testimoniali (i familiari e le persone che furono vicine a Rosa Del Bene nella sua vita, nei riti religiosi e nelle preghiere intorno al focolare della sua abitazione, e che ebbero comunque occasione di conoscere la giovane ragazza nell'ambiente sociale di Palena) risponde ad una duplice finalità: quella di un'ampia e plurima conferma delle virtù esemplari della giovane di azione cattolica, credente e praticante, e quella di offrire un quadro delle condizioni di vita della ragazza, delle circostanze ed avvenimenti storici nei quali si espressero il suo eroismo e il suo martirio, da lei scelti volontariamente, con coraggio e fede incrollabile, contro la prepotente, ingiusta crudeltà nazista durante il doloroso, umiliante periodo dell'occupazione militare del territorio di Palena.
Quelle parole che nella seconda metà di novembre 1943, in una casetta di campagna in località "Cerreto" di Palena, furono pronunciate da Rosa Del Bene, durante la sua dolorosa agonia tra le preghiere ispirate dalla sua profonda fede cristiana, furono raccolte da sua fratello Salvatore e da altre persone che da località vicine, la raggiunsero e, accanto al suo giaciglio di morte, si unirono a quelle preghiere. A più di sessantanni dalla sua morte sono state trascritte in questa monografia, per essere ricordate e tramandate con testimonianze storiche inedite.

Per approfondire:
Riccardo Vittorio Gentile
Rosa Del Bene
Ed. Carabba di Lanciano

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Aggiunto/modificato il 2009-03-15

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