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Beato Alerino Rembaudi Vescovo di Alba

23 febbraio

Alba, Cuneo, 1375 ca - 21 luglio 1456

Nobile cittadino albese, nato dalla famiglia dei Rambaldi, fu canonico del capitolo albese e nel 1419 fu eletto Vescovo da Papa Martino V. Tenne il Sinodo nel 1434; il 31 gennaio 1429 ritrovò il corpo del Beato Teobaldo Roggeri; il 27 aprile 1455 fece la solenne traslazione in Duomo delle Reliquie di San Frontiniano e proclamò tale data quale festa solenne dei Santi Tutelari di Alba. Chiamò ad Alba gli Agostiniani e nel 1446 pose la prima pietra del Monastero delle Domenicane fondato dalla Beata Margherita di Savoia. Nel 1453 consacrò la monumentale Chiesa di San Francesco annessa al Convento dei Frati Minori. Dopo un governo di 37 anni, morì in concetto di santità il 21 luglio 1456.



Alerino, della nobile famiglia Rambaldi, fu il cinquantottesimo vescovo di Alba, la stessa città che gli diede i natali. Abbracciò fin da giovane la vita religiosa, fu canonico della cattedrale e, alla morte del vescovo Giacomo, designato da papa Martino V come suo successore. Il suo episcopato durò ben trentasette anni, durante i quali furono molti gli avvenimenti che il beato visse testimoniando virtù non comuni. Il 31 gennaio 1429 fu ritrovato il corpo del b. Teobaldo Roggeri di cui, sebbene sepolto in cattedrale, si era persa la memoria della sepoltura. Alla scoperta delle reliquie Alerino fece suonare le campane a festa e il popolo accorse festante; per l’occasione fu posta una lapide. Nel 1434 tenne un sinodo durante il quale, tra l’altro, si stabilono alcuni provvedimenti per salvaguardare il patrimonio della diocesi. Si fece un censimento, faticando non poco per recuperare le rendite usurpate in passato da prepotenti o alienate malamente. Il Rambaldi chiamò in diocesi gli Agostiniani e affidò loro la chiesa di S. Giovanni. Il 13 maggio 1446 pose invece la prima pietra del Monastero di S. Maria Maddalena presso l’ex convento, ormai soppresso, degli Umiliati. Vi entrarono le Domenicane con la b. Margherita di Savoia che, vedova del marchese del Monferrato, rifiutò ogni nuovo matrimonio per farsi monaca. Nel 1453 Alerino consacrò la monumentale Chiesa di San Francesco annessa al Convento dei Frati Minori, oggi non più esistente. Il 27 aprile 1455, l’anno prima della sua morte, vedendo in stato pessimo la badia di s. Frontinano e in pericolo le reliquie lì venerate, le fece traslare solennemente in duomo facendovi erigere un altare in onore del Santo. In tale data si fissò la festa dei Santi patroni della città. Carico di meriti, morì in concetto di santità il 21 luglio1456. Molti autori lo descrissero come il pastore dalle grandi virtù, zelante nel promuovere il bene spirituale dei suoi fedeli.


Autore:
Daniele Bolognini

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Aggiunto/modificato il 2012-09-14

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