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Beati Giovanni Rochester e Giacomo Walworth Sacerdoti certosini, martiri

11 maggio

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† York, Inghilterra, 11 maggio 1537

Sacerdoti e monaci certosini della Certosa di Londra, subirono il martirio sotto il regno di Enrico VIII per la loro fedeltà alla Chiesa cattolica. In un clima di accesa controversia religiosa, con il re che si era autoproclamato capo supremo della Chiesa d'Inghilterra e aveva imposto la soppressione dei monasteri, i due certosini si opposero strenuamente alle nuove disposizioni, rifiutando di riconoscere l'autorità di Enrico VIII in materia religiosa e di prestare il giuramento di supremazia. Per la loro resistenza incrollabile, vennero incarcerati nella Torre di Londra e sottoposti a dure prove e vessazioni, con l'intento di farli abiurare la loro fede. Giovanni Rochester, in particolare, subì un trattamento particolarmente crudele, venendo privato del cibo e delle cure mediche necessarie. Nonostante le sofferenze, entrambi i religiosi rimasero saldi nella loro fede e nelle loro convinzioni, confortandosi a vicenda e pregando per la conversione del re. Condannati a morte per eresia e tradimento, il 10 aprile 1537 vennero trascinati su slitte per le strade di Londra e impiccati con catene alle mura della città. I loro corpi, rimasti esposti per alcuni giorni come monito per quanti avessero osato opporsi al re, vennero poi venerati come reliquie dai cattolici. La loro beatificazione avvenne nel 1886 ad opera di papa Leone XIII.

Martirologio Romano: A York in Inghilterra, beati martiri Giovanni Rochester e Giacomo Walworth, sacerdoti e monaci della Certosa di Londra, che sotto il re Enrico VIII per la loro fedeltà alla Chiesa furono appesi con delle catene ai merli delle mura della città fino alla morte.


Sono due figure dell’Ordine certosino che pagarono con la vita, la loro fedeltà al pontefice di Roma. Giovanni Rochester e Giacomo Walworth, erano entrambi monaci coristi della certosa di Londra, che furono prelevati e trasferiti a Hull, nello Yorkshire nella certosa di San Michele. La comunità monastica certosina di Hull aveva firmato nel 1535, contrariamente ai confratelli londinesi, l’Atto di Supremazia e pertanto gli era stato concesso di continuare a svolgere regolarmente l’attività monastica. Gli eventi succedutisi tra l’autunno del 1536 e la primavera del 1537, a seguito della dissoluzione dei monasteri voluta da Thomas Cromwell, coinvolgeranno indirettamente i protagonisti della nostra triste vicenda. A seguito di una tumultuosa rivolta dei cattolici contro le imposizioni del re, che ebbe il suo acme il 13 ottobre 1536, ed è nota sotto il nome di Pellegrinaggio di Grazia (Pilgrimage of Grace), Enrico VIII rimase scosso, e di fronte ad una ribellione che vide coinvolte circa quarantamila persone, dovette reagire. Essendo stata York, la città dove vi era stato il focolaio più acceso dei rivoltosi, ritenne di dare una severa lezione in quella area geografica. Giovanni Rochester e Giacomo Walworth, furono perciò artatamente trasferiti ad Hull, forse con l’intento di farli conformare nell’abiura al papa, i due invece continuarono ad opporsi, e per tal motivo furono condannati di tradimento dal duca di Norfolk emissario del re. L’11 maggio del 1537, i due martiri certosini furono impiccati con catene, sui merli delle mura della città di York, e lasciati morire in una lenta agonia, i loro corpi furono lasciati alle intemperie ed alla voracità dei rapaci per diversi giorni. Il loro sacrificio estremo, doveva avere lo scopo di scoraggiare ogni altro tentativo di sommossa popolare. Entrambi i due martiri certosini, furono beatificati da papa Leone XIII il 9 dicembre del 1886, e vengono ricordati come tutti gli altri martiri inglesi il 4 maggio, mentre la Chiesa di York li ricorda specificamente il 11 maggio.

Giovanni Rochester, nacque probabilmente intorno al 1498 a Terling, nella contea di Essex in Inghilterra. Egli fu il terzo figlio di Giovanni Rochester e Grisold Writtle di Bobbingworth, da giovane decise di entrare nella certosa di Londra, diventendone monaco corista. Come abbiamo appreso, per la sua strenua opposizione alla supremazia del monarca Enrico VIII, fu costretto a spostarsi da Londra ad Hull, ed a subire un processo che lo condannò ad una morte straziante.

Giacomo Walworth, delle sue origini e della sua giovinezza si conosce ben poco, purtroppo risalta alla cronaca per aver condiviso con il confratello Giovanni Rochester, gli ultimi anni della sua vita, terminata come abbiamo visto in maniera brutale.

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Aggiunto/modificato il 2012-08-24

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