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San Lullo di Magonza Vescovo

16 ottobre

710 – 786

Martirologio Romano: Nel monastero di Heresfeld nella Franconia in Germania, san Lullo, vescovo di Magonza, che, compagno e collaboratore di san Bonifacio nella predicazione, fu da lui ordinato vescovo, perché fosse per i sacerdoti una guida, per i monaci un maestro della regola e per il popolo cristiano un predicatore e pastore fedele.


San Lull nacque nel Wessex, regione inglese, nel 710 e si fece monaco a Malmesbury, prima di raggiungere suo cugino San Bonifacio per collaborare con lui all’evangelizzazione della Germania. Questi lo ordinò sacerdote e lo inviò a Roma per consultare l’opinione del papa Zaccaria. Al suo ritorno, Lull fu consacrato vescovo e nel 754 succedette a Bonifacio, partito per la Frisia, alla cattedrale episcopale di Magonza. Ma l’anno seguente il cugino morì martire e gli toccò seppellirlo nell’abbazia di Fulda, nei pressi di Magonza, della quale lui stesso era stato il fondatore.
L’episcopato di Lull fu turbato da lunghe dispute con San Sturmio, abate di Fulda, circa la dipendenza dell’abbazia dalla diocesi. Questi fu rimoso dal vescovo e sostituito, ma poi reisediato per intervento del re Pipino. Lull si dimostrò sempre pastore energico, reggendo la Chiesa di Magonza con grande zelo, fondando i monasteri di Hersfeld e Bleidenstadt, partecipando a vari concili nei paesi vicini. Grande attenzione prestò alla formazione del clero, provvedendo a tal scopo a farsi inviare libri dall’Inghilterra e da altri paesi.
Ebbe occasione di scrivere al suo primo superiore, Dealwine, chiedendogli alcuni scritti di Sant’Aldelmo per consolarsi dell’esilio e preghiere per sé: “Scongiuro con profonde suppliche la clemenza di vostra Grazia, affinché vi degniate di sostenere la barca della mia piccolezza con le vostre gentili preghiere, cosicché, protetto dallo scudo della vostra intercessione, possa meritare di raggiungere il porto della salvezza e ottenere il perdono dei miei peccati in questa prigione terrestre”.
Scrivendo invece all’arcivescovo di York elencò alcuni dei problemi riscontrati nella vita missionaria: “In verità, per amore del nome di Cristo, conviene che noi ci vantiamo degli insulti, delle tribolazioni e dell’esaltazione della sua Chiesa, che ogni giorno è colpita, oppressa e tormentata. Mi permetto di importunare vostra Eccelenza con quest’umile preghiera, che continuiate a intercedere per la salvezza della mia anima. Perchè sono condotto dalla crescente malattia del corpo e dall’affanno della mente a lasciare questa vita miserabile e pericolosissima, per rendere conto al Giudice fedele e severo”.
L’epistolario di Lull offre nel complesso il ritratto di un vescovo santo, attento ed impegnato nel suo ministero, fedele al diritto canonico, alla recita dell’Ufficio, alla celebrazione eucaristica ed alla pratica del digiuno. Nel 781 ricevette il pallio arcivescovile, segno che Magonza era tornata al rango di sede metropolitana. Si conserva la professione di fedeltà al papa che egli pronunziò in tale occasione, unica del genere rimasta dell’VIII secolo. Verso la fine della sua vita si ritirò nel monastero di Hersfeld, ove morì nel 786. Il suo culto fu molto popolare in Germania, ma non nella sua terra di origine.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-10-14

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