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Beato Leone (Jean Mopinot) Religioso lasalliano, martire

21 maggio

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Rheims, Francia, 12 settembre 1724 – Rochefort, Francia, 21 maggio 1794

Jean Mopinot era nato a Rheims, in Francia, il 12 settembre 1724 ed era entrato nel noviziato lasalliano (i Fratelli delle Scuole cristiane) il 14 gennaio 1744. Imprigionato durante la Rivoluzione francese su particolari imbarcazioni chiamate pontoni, morì di stenti e per malattia il 21 maggio 1794 al largo di Rochefort, primo di un gruppo di confratelli anch'essi prigionieri. Giovanni Paolo II lo ha beatificato il 1° ottobre 1995 insieme a 63 martiri morti durante la Rivoluzione transalpina: furono le vittime delle sofferenze patite per la fede, conosciuti come «Martiri dei pontoni di Rochefort». Si salvarono dai maltrattamenti subiti 285 persone che furono liberate il 12 febbraio 1795: tornati nei loro paesi, lasciarono testimonianze scritte dell'eroico esempio dei loro compagni, permettendo così l'avvio dei processi di beatificazione. I Fratelli delle Scuole cristiane imprigionati nei pontoni furono sette. Tre si salvarono, mentre i rimanenti quattro (compreso Jean) morirono in prigione. Dei 4 deceduti in carcere non sono giunte notizie di fratel Pierre-Christope, che non è stato beatificato. (Avvenire)

 

Martirologio Romano: Al largo di Rochefort sulla costa francese, beato Giovanni Mopinot, fratello delle Scuole Cristiane e martire, che, durante la rivoluzione francese, fu detenuto, in quanto religioso, in una sordida galera, dove morì di malattia.


Jean Mopinot fu battezzato il 12 settembre 1724, lo stesso giorno della sua nascita, nella parrocchia di San Giacomo a Reims, che custodiva la memoria degli inizi dei Fratelli delle Scuole Cristiane fondati da san Giovanni Battista de La Salle. I suoi genitori si chiamavano Jean-Baptiste-Claude Mopinot e Marie Goulard.
Entrò tra i Fratelli delle Scuole Cristiane, cominciando il suo cammino nel noviziato di Saint-Yon il 4 gennaio 1744, diciannovenne. Ricevendo l’abito religioso, cambiò nome in Fratel Leone. Emise i primi voti il 29 settembre 1746 e, il 1° novembre 1749, quelli perpetui. Fu insegnante nella scuola di carità di Moulins: «Quasi tutte le persone più importanti della città avevano ricevuto la prima istruzione» da lui, come testimoniò un contemporaneo.
La casa dei Fratelli annessa alla scuola ospitava al tempo cinque religiosi. Come si evince dai registri del Comune, alla data del 6 febbraio 1791, tutti si rifiutarono di prestare giuramento sulla Costituzione Civile del Clero, che era stata imposta dal nuovo governo francese per creare, di fatto, un clero dipendente dallo Stato e distaccato dalla Chiesa di Roma.
Un anno dopo, il 9 febbraio 1792, furono dimessi dall’insegnamento per ordine degli amministratori del Direttorio del dipartimento, a causa del rifiuto del giuramento. La data esatta del suo arresto è sconosciuta, ma faceva senza dubbio parte dei «tre Fratelli della scuola di carità» che si pensava d’inviare a Bordeaux dal 3 aprile 1793. Non prestò neanche il giuramento di “libertà e uguaglianza”.
Venne imprigionato nell’antico convento delle Clarisse, dove si trovava già il direttore della sua scuola, Fratel Ruggero. Nello stesso luogo erano prigionieri, per la stessa ragione, altri sacerdoti e religiosi, anche del suo stesso Istituto. A causa dell’affollamento delle carceri, fu deciso che, il 31 marzo 1794, dovessero essere deportati nella colonia della Guyana. Dato che aveva sessantotto anni, fratel Leone sperò di essere risparmiato.
Il 25 novembre 1793, invece, fu obbligato anche lui a partire per Rochefort. Lungo il tragitto, i prigionieri subirono vessazioni e insulti. Arrivati a Saintes, dovettero attendere fino al 28 marzo 1794. Il 31 marzo iniziò la deportazione per fratel Leone il direttore della scuola di Moulins e, il 2 aprile, per fratel Ruggero, fatti salire sulla vecchia imbarcazione, impropriamente detta pontone, «Les Deux Associés», ancorata nella rada di La Rochelle. La nave non poté salpare, sia perché era in cattivo stato, sia perché la flotta inglese impediva di uscire in mare aperto.
I sacerdoti e i religiosi prigionieri patirono sofferenze e vessazioni terribili a causa della loro fede. Fratel Leone, secondo la testimonianza del sopravvissuto Labiche de Reignefort, «pur in età avanzata aveva conservato tutto il candore e la giovialità della giovinezza».
Tuttavia, fu il primo Fratello a morire, il 21 maggio 1794, probabilmente a causa del tifo, che imperversava sulla nave. Fu seppellito sull’isola di Aix, dove venivano fatti sbarcare i moribondi. Altri confratelli, insieme ad ulteriori sopravvissuti, furono liberati il 12 febbraio 1795.
È stato possibile rintracciare documenti su di lui e su altri due Fratelli, ovvero Leone e Ulderico. Vennero quindi inclusi nella lista dei sessantaquattro martiri dei pontoni di Rochefort, beatificati dal Papa san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1995.
I Fratelli delle Scuole Cristiane ricordano i loro confratelli martiri a Rochefort il 2 settembre, giorno della nascita al Cielo del loro protomartire, fratel Salomone Le Clercq (canonizzato nel 2016), anche lui morto per la fede durante la Rivoluzione francese.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2020-08-05

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