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Beata Ombelina Badessa

12 febbraio

1092 circa – Jully-les-Nonnais, Francia, 1136 circa

La beata Ombelina appartiene alla schiera delle testimoni della fede sorelle di santi: suo fratello, infatti, era san Bernardo di Chiaravalle. A differenza di santa Scolastica, sorella di san Benedetto celebrata due giorni fa, Ombelina non aveva già scelto di seguire il Vangelo nella propria vita e fu proprio il fratello a portarla alla “conversione”. Nata attorno all’anno 1092, aveva sposato un nobile del casato dei Lorena e conduceva un’esistenza nel segno degli agi e del lusso. Quando si recò in visita al fratello a Chiaravalle questi non volle riceverla, chiedendole prima di cambiare stile di vita, cosa che lei fece. Memore di questo monito, infatti, qualche anno più tardi Ombelina chiese al marito di potersi ritirare a vita monastica a Jully-les-Nonnais. Morì nel 1136 tra le braccia dei suoi tre fratelli Bernardo, Andrea e Nivardo.

Etimologia: Ombelina = che ha piccola ombra, dal longobardo

Martirologio Romano: Nel monastero di Juilly nel territorio di Troyes in Francia, beata Ombelina, priora dello stesso cenobio, che, felicemente convertita dai piaceri del mondo ad opera di suo fratello san Bernardo abate di Chiaravalle, con il consenso del coniuge, si diede alla vita monastica.


La beata Ombelina, sorella del grande San Bernardo di Chiaravalle (Clairvaux), è conosciuta in particolare per i rapporti che intrattenne con il celebre fratello, immancabilmente narrati in tutte le “Vite” di Bernardo. Il legame tra loro, stretto ed affettuoso, è testimoniato dal dolore di Bernardo per la morte del fratello Beato Gerardo e della stessa Ombelina. Di un anno più giovane del fratello, pare gli assomigliasse quanto a bellezza fisica, ma probabilmente anche per il suo ruvido carattere. Convolo a nozze con Guido de Marcy, nobile della casa di Lorena.
Passato qualche tempo, ebbe occasione di far visita a Bernardo presso Clairvaux, ostentando con il suo abbigliamento e con la scorta il rango sociale a cui apparteneva. Bernardo si rifiutò di riceverla se ella non gli avesse promesso di seguire le sue raccomandazioni, cioè di fare ammenda per la propria vita, spogliandosi di ogni lusso. Scoppiata allora in lacrime, ella ebbe però la forza di rispondergli: “Io posso essere una peccatrice, ma è per quelli come me che Cristo è morto, ed è perché sono una peccatrice che ho bisogno dell’aiuto di uomini pii”.
Trascorso qualche anno, forse memore del rimprovero del fratello, Ombelina chiese ed ottenne dal marito il permesso di ritirarsi nel monastero di Jully-les-Nonnais, nei pressi di Troyes, del quale divenne infine badessa. Con innumerevoli mortificazioni decise di cancellare gli anni di vanità e di lusso. Morì verso il 1136 alla presenza di tre suoi fratelli: Bernardo, che la strinse fra le braccia, Andrea e Nivardo.
Il suo culto quale “beata” ricevette conferma ufficiale nel 1703 e la sua commemorazione, in precedenza prevista al 21 agosto, è fissata dal nuovo Martyrologium Romanum al 12 febbraio.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-05-26

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