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Beata Elia di San Clemente (Teodora Fracasso) Monaca carmelitana

29 maggio

Bari, 17 gennaio 1901 – Bari, 25 dicembre 1927

Elia di San Clemente (al secolo Teodora Fracasso), monaca professa dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi; fu dichiarata “venerabile” il 11 dicembre 1987 ed il miracolo per la sua beatificazione è stato riconosciuto il 19 dicembre 2005 e beatificata il 18 marzo 2006.


Terzogenita di Giuseppe Fracasso e Pasqua Cianci, nacque a Bari il 17 gennaio 1901, venendo battezzata quattro giorni dopo con il nome di Teodora nella chiesa di San Giacomo dallo zio don Carlo Fracasso, cappellano del cimitero.
A 5 anni, Teodora affermò di avere visto in sogno una bella “Signora” che si aggirava tra filari di gigli fioriti, prima di sparire all'improvviso in un fascio di luce. Dopo che la madre le ebbe spiegato il possibile significato di quella visione, Teodora promise alla “Signora” di diventare monaca.
Mandata all'asilo dalle Suore Stimmatine, proseguì gli studi fino alla terza elementare. L'8 maggio 1911 ricevette la Prima Comunione; la notte precedente sognò S. Teresa di Gesù Bambino che le predisse “sarai monaca come me”. In seguito frequentò il laboratorio di cucito e di ricamo presso lo stesso istituto.
Entrò quindi a far parte dell'associazione della Beata Imelda Lambertini, domenicana con spiccata pietà eucaristica, e della "Milizia Angelica" di San Tommaso d'Aquino.
Periodicamente, riuniva le amiche per fare meditazione e pregare insieme, leggere il Vangelo, le Massime Eterne, l'Imitazione di Cristo, i Quindici Sabati della Madonna, le vite dei santi ed in particolare l'autobiografia di S. Teresa di Gesù Bambino.
P. Pietro Fiorillo, O.P., direttore spirituale di Teodora, la introdusse nel Terz'Ordine Domenicano, nel quale, ammessa come novizia il 20 Aprile 1914 con il nome di Agnese, fece la professione il 14 maggio 1915, con una speciale dispensa vista la giovane età.
Verso la fine del 1917, il sacerdote gesuita Sergio Di Gioia, suo nuovo confessore, decise di indirizzarla al Carmelo di San Giuseppe di Bari.
La futura beata entrò in comunità l'8 aprile 1920 e vestì l’abito il 24 novembre dello stesso anno, assumendo il nome di suor Elia di San Clemente. Emise i primi voti semplici il 4 dicembre 1921.
“Sola ai piedi del mio Crocifisso Signore, lo guardai lungamente, e in quello sguardo vidi che era tutta la mia vita”, disse allora.
Oltre a Santa Teresa di Gesù, suor Elia prese come sua guida Teresa di Gesù Bambino, seguendo la "piccola via dell'infanzia spirituale ove mi sentivo chiamata dal Signore". Fece la professione solenne l'11 Febbraio 1925.
Il suo cammino non fu facile fin dall’inizio. Il problema più grande sorse dopo che la Madre Priora, Angelica Lamberti, nella primavera del 1923, nominò suor Elia maestra di ricamo a macchina nell'educandato per giovanette annesso al Carmelo.
La direttrice, suor Colomba del SS. Sacramento, dal carattere autoritario e severo, non vedeva di buon occhio la bontà e la gentilezza con cui suor Elia trattava le educande, e dopo due anni la fece rimuovere dall'incarico.
Suor Elia trascorreva gran parte della giornata nella sua cella, dedita ai lavori di cucito che le venivano affidati, pur continuando a godere di grande stima da parte della Madre Priora, che nel 1927 la nominò sagrestana.
Colpita nel gennaio del 1927 da una forte influenza che la debilitò molto, suor Elia cominciò ad accusare frequenti mal di testa di cui non si lamentava e che sopportava senza prendere alcun medicinale.
Quando, il 21 dicembre, iniziò ad accusare anche una forte febbre ed altri disturbi, pensò che si trattasse di uno dei soliti malesseri, ma la situazione peggiorava di giorno in giorno.
Il 24 dicembre fu visitata da un medico, che, pur avendo diagnosticato una possibile meningite o encefalite, non ritenne la situazione particolarmente grave, per cui soltanto il mattino successivo furono convocati al capezzale dell'inferma due medici, che constatarono l'irreversibilità delle sue condizioni.
Suor Elia morì alle 12.00 del 25 dicembre 1927, realizzando ciò che aveva detto: “Morirò in un giorno di festa”.
I funerali furono celebrati il giorno successivo dall'Arcivescovo di Bari, monsignor Augusto Curi, alla presenza dei suoi familiari e di moltissima gente accorsa per visitare la salma.
Il rito della beatificazione si è svolto il 18 marzo 2006 durante una celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Bari presieduta dall’Arcivescovo Francesco Cacucci di Bari-Bitonto.


Fonte:
Zenit

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Aggiunto/modificato il 2006-03-16

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