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San Guthlac Eremita

11 aprile

674 - 714

Nato principe nel regno di Mercia, Guthlac, dopo una giovinezza avventurosa tra le armi, si convertì alla vita monastica, distinguendosi per rigore ascetico e avversione all'alcol. Attratto dalla vita eremitica, si stabilì in un'isoletta paludosa del Crowland, dove condusse un'esistenza austera ispirata a Sant'Antonio Abate. Superate prove e tentazioni, incluso l'attacco di misteriosi "mostri", Guthlac acquisì fama per la sua santità e il dono della profezia, attirando visitatori illustri come il vescovo Edda e il principe ereditario Atebaldo. La sua biografia rimarca la sua imperturbabilità di fronte a rabbia, ansia e tristezza. Presagendo la propria morte, invitò al funerale la sorella Santa Pega. La sua tomba divenne meta di pellegrinaggi, alimentati dalla miracolosa guarigione del vescovo Ceolnoth. Dedicatigli dieci luoghi di culto in Inghilterra, le sue reliquie furono traslate nel 1136 nell'abbazia di Crowland, eretta sul luogo della sua cella.



San Guthlac fu uno dei numerosi principi del regno inglese della Mercia ad essere elevati alla gloria degli altari. Nato nel 674, in giovane età con alcuni amici intraprese la carriera militare, compiendo così violenze e razzie. Quasi tutte le guerre in cui fu coinvolto, che si combatterono sul confine con il Galles, gli guadagnarono un invidiabile bottino, nonché la fama di grande condottiero. Trascorsi nove lunghi anni, arrivò per Guthlac il tempo della conversione che si concretizzò con l’ingresso nel monastero Repton nel Derbyshire. Secondo la “Vita” che narra la sua vicenda, il principe monaco si contraddistinse tra i suoi confratelli per l’ascetismo estremo e la profonda avversione all’alcolismo. Dopo due anni sentì però la chiamata alla vita eremitica ed a tal scopo gli fu proposto un luogo tanto lugubre a tal punto da essere odiato da tutti. Nel 699 si ritirò dunque con qualche compagno in questa isoletta delle paludi del Crowland per il resto della sua esistenza terrena. Assunse principalmente come modello di vita Sant’Antonio Abate, uno dei più grandi Padri del deserto.
Dovette superare numerose prove e tentazioni e subì l’attacco da dei cosiddetti “mostri”, identificanti probabilmente i discendenti dei britanni che si erano rifugiati in quella zona durante le invasioni dei sassoni. Divenuto famoso per la sua vita austera e per aver ricevuto il dono della profezia, si trovo a dover ricevere un numero sempre crescente di visitatori, tra i quali il vescovo Edda di Lichfeld, che lo ordinò sacerdote, ed il principe ereditario di Mercia Atebaldo. Dalla sua biografia si può notare come Guthlac non abbia mai manifestato rabbia, ansia o tristezza. Avendo predetto il giorno della propria morte, poté invitare al funerale sua sorella Santa Pega, anch’essa eremita.
Morto dunque nel 714, la sua tomba divenne immediatamente meta di pellegrinaggi ed il fenomeno aumentò in seguito in seguito alla miracolosa guarigione dalla malaria del vescovo Ceolnoth di Canterbury avvenuta nell’851. Una decina di luoghi di culto gli furono dedicati in Inghilterra. Nel 1136 le sue reliquie furono traslate nell’abbazia di Crowland, edificata ove sorgeva la sua cella.
San Guthlac è considerato uno degli eremiti inglesi più famosi della sua epoca.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2005-04-05

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