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Santa Marianna (Barbara) Cope Religiosa

9 agosto

Heppenheim, Germania, 23 gennaio 1838 - Molokai, Hawaii, 9 agosto 1918

Barbara Cope, emigrata da bambina negli Stati Uniti, entrò tra le Suore del Terz’Ordine Francescano di Syracuse col nome di suor Marianna; fu anche superiora generale. Quando il vescovo di Honolulu, nelle isole Sandwich (oggi Hawaii), chiese l’aiuto delle sue suore per la cura dei lebbrosi, madre Marianna ne scelse sei e partì con loro per l’isola-lebbrosario di Molokai. Collaborò con il governo locale alla fondazione di scuole e ospedali e assistette, lebbroso tra i lebbrosi, padre Damiano de Veuster, morto nel 1889 e canonizzato nel 2009. Madre Marianna, invece, morì ottantenne nel 1918. Beatificata il 14 maggio 2005 sotto il pontificato di papa Benedetto XVI, è stata da lui stesso canonizzata il 21 ottobre 2012: è la prima santa francescana del Nord America e l’undicesima tra i santi provenienti dagli attuali Stati Uniti d’America. I suoi resti mortali sono venerati dal 2014 in una cappella nella cattedrale di Nostra Signora della Pace a Honolulu. La sua memoria liturgica cade il 23 gennaio, giorno della sua nascita.



Nascita e primi anni
Barbara Koob nacque il 23 gennaio 1838 a Heppenheim in Germania, figlia di Peter Koob e Barbara Witzenbacher, agricoltori. Nel 1840, quando lei aveva due anni, la sua famiglia emigrò negli Stati Uniti, stabilendosi nella città di Utica, nello Stato di New York. Suo padre cambiò il cognome da Koob a Cope, dopo aver ottenuto la cittadinanza americana, il che comportava l’estensione della stessa all’intera famiglia.
Da adolescente, Barbara prese a lavorare in una fabbrica per dare un a mano ai bisogni della famiglia, cresciuta nel frattempo di altri tre fratelli e con il padre invalido. Frequentando la Scuola parrocchiale di San Giuseppe a Utica, poté ricevere la Prima Comunione nel 1848.

Vocazione alla vita consacrata
In quest’ambiente fiorì la sua vocazione allo stato religioso, ma tale desiderio dovette essere accantonato, perché le condizioni economiche della famiglia non permettevano il suo allontanamento. Solo a 24 anni poté entrare nell’Istituto delle Suore del Terz’Ordine Francescano di Syracuse, dove, dopo il noviziato, emise la professione religiosa con il nome di suor Marianna.

Tra le Suore del Terz’Ordine Francescano di Syracuse
L’apostolato di quelle suore, fra l’altro, consisteva nell’educazione dei figli degli emigrati tedeschi. Suor Marianna, quindi, apprese la lingua originaria dei suoi genitori e fu incaricata di dirigere una nuova scuola specifica.
Per le sue doti intellettuali e per la sua generosa dedizione svolse delicati incarichi nella sua Congregazione, fra i quali la cura dei poveri da lei prediletti, nei due ospedali di Santa Isabella a Utica e San Giuseppe a Syracuse (1869). Fu eletta Madre Provinciale nel 1877 e riconfermata all’unanimità nel 1881.

Una richiesta dalle Hawaii
Due anni dopo, nel 1883, era Madre generale quando le giunse una richiesta del vescovo di Honolulu, che a sua volta girava alle suore una petizione del re delle isole Sandwich, nell’Oceano Pacifico (le attuali Hawaii, 50° Stato degli USA dal 1959), il quale chiedeva di avere infermiere per i lebbrosi abbandonati del regno.
La situazione era critica e già 50 comunità religiose avevano rifiutato la petizione reale. Un religioso, padre Damiano de Veuster, aveva scelto di vivere in quelle condizioni precarie, ma faceva presente che sarebbero state necessarie delle suore.
I malati, strappati dai familiari e dai loro villaggi, venivano portati nell’isola di Molokai, dove non esistevano edifici idonei né assistenza sanitaria. Si sarebbe dovuto costruire un ospedale e soprattutto instaurare una severa terapia igienica generale, specie per i figli più piccoli dei lebbrosi, che avevano seguito le madri ed erano bisognosi di educazione.

Tra i lebbrosi di Molokai
Madre Marianna scelse sei suore fra le 25 che si erano offerte e partì con loro per fondare una Missione delle Suore del Terz’Ordine Francescano nelle Sandwich; le accompagnò prima a Honolulu e poi a Molokai. Collaborò quindi con il governo locale a istituire ospedali in varie isole dell’arcipelago.
Padre Damiano, che aveva contratto la lebbra nel 1884, venne assistito dalle suore come gli altri malati: morì nel 1889 (è stato beatificato nel 1995 e canonizzato nel 2009).  Tutto il lavoro organizzativo passò a madre Marianna, la quale, anche per le minacce delle altre suore di tornarsene con lei in America, dovette restare a Molokai per salvare la Missione e dimettersi dal suo incarico.

Trent’anni a servizio dei malati
Non tornò più in America e restò a servire i lebbrosi per quasi 30 anni. Fondò due case separate per i figli dei lebbrosi, tenuti nella più grande igiene, così che una volta adulti potessero essere inseriti sani nella società.
Madre Marianna di Molokai, come ormai veniva chiamata, conosceva uno per uno i malati e li chiamava per nome. Li istruiva a coltivare quell’arida terra facendo spuntare arbusti, fiori e alberi, ma soprattutto ridonando loro la dignità di esseri umani non più emarginati e inutili. Gli storici la descrissero come «una religiosa esemplare con un cuore straordinario». Morì a Molokai il 9 agosto 1918 a 80 anni, di morte naturale.

Il processo di beatificazione
Per la fama della sua santità, che crebbe costantemente dopo la sua morte, il 28 luglio 1983 la Santa Sede dava il nulla osta per l’inizio della causa di beatificazione. L’inchiesta diocesana si è quindi svolta a Honolulu dal 9 agosto 1983 al 26 novembre 1988; è stata convalidata il 14 luglio 1989.
In seguito alla consegna della “Positio super virtutibus” nel 1995, si sono svolte le riunioni dei consultori storici, il 30 aprile 1996, dei consultori teologi, il 24 ottobre 2003, e dei cardinali e vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi, il 13 gennaio 2004. Tutti hanno fornito in parere positivo circa l’esercizio delle virtù eroiche da parte di madre Marianna. Il 19 aprile 2004, quindi, veniva promulgato il decreto con cui è stata dichiarata Venerabile.

Il primo miracolo e la beatificazione
Una settimana dopo, il 27 aprile 2004, l’allora Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il cardinal José Saraiva Martins, autorizzava la riesumazione dei resti mortali di madre Marianna, sepolti a Kalaupapa, sull’isola di Molokai. Nel febbraio 2005 ricevettero nuova sistemazione nella cappella della casa madre delle Suore Francescane di Syracuse.
Il primo miracolo riconosciuto di madre Marianna è stata la guarigione inspiegabile avvenuta nel 2004 di una quattordicenne di Syracuse, Katherine Dehlia Mahoney, da una complicazione in diversi organi.
Secondo la Comunicazione della Congregazione delle Cause dei Santi sulle nuove procedure nei riti della beatificazione, datata 29 settembre 2005, la celebrazione con cui è salita agli altari si è svolta nella Basilica di San Pietro il 14 maggio 2005, presieduta dal cardinal Martins come delegato del Santo Padre. Nella stessa occasione è stata beatificata anche madre Ascensione del Cuore di Gesù (Florentina Nicol Goñi).

Il secondo miracolo e la canonizzazione
Il secondo miracolo, approvato il 19 dicembre 2011, è stata la guarigione avvenuta nel 2005 di Sharon Smith, affetta da una pancreatite che le aveva causato infezioni in tutto il corpo. Madre Marianna è quindi stata canonizzata da papa Benedetto XVI in piazza San Pietro a Roma il 21 ottobre 2012, diventando quindi la prima santa francescana del Nord America e l’undicesima tra i santi provenienti dagli attuali Stati Uniti d’America.

Il culto di santa Marianna Cope
I resti mortali di santa Marianna Cope, riportati nelle Hawaii a causa della chiusura della casa di Syracuse, sono venerati dal 31 luglio 2014 in una cappella nella cattedrale di Nostra Signora della Pace a Honolulu. La sua memoria liturgica cade il 23 gennaio, giorno della sua nascita.

Autore: Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini
 


 

Si chiama Barbara, come sua madre, e nasce nel 1838 in Germania, a Heppenheim. Quando ha due anni la famiglia emigra negli Stati Uniti d’America in cerca di fortuna. La meta del padre Peter Cope, modesto agricoltore, è New York. Dopo di lei nascono altri tre fratellini e le condizioni economiche non migliorano. Barbara, da adolescente, lavora in una fabbrica per dare una mano al padre. Nel frattempo frequenta la sua parrocchia. In questo contesto matura il desiderio di farsi suora e aiutare i poveri. La sua scelta deve, però, essere rimandata perché la sua famiglia ha bisogno delle sue braccia per sbarcare il lunario.
Quando Barbara compie ventiquattro anni riesce a realizzare il suo sogno. Aderisce al Terz’Ordine Francescano cambiando il suo nome in Marianna. Ora è una suora e si dedica all’insegnamento, nelle scuole frequentate dai figli di immigrati tedeschi, e alla cura dei malati poveri, ricoverati negli ospedali di Utica e Syracuse (Stato di New York). Marianna si fa valere per il suo impegno. Viene, così, nominata Madre Provinciale della sua congregazione.
Un giorno arriva una lettera del vescovo di Honolulu che chiede, da parte del re delle isole Hawai (diventate il cinquantesimo Stato degli USA nel 1959), alcune suore per assistere i malati di lebbra, abbandonati da tutti in mezzo all’Oceano Pacifico, sulle isole di Molokai e di Honolulu. Fra le congregazioni religiose nessuno si è offerto volontario. Marianna non si tira indietro e, assieme a cinque consorelle, parte per affrontare la sua nuova missione: stare vicino agli ultimi della Terra. Il suo compito è soprattutto quello di fondare strutture di accoglienza per i bambini che hanno seguito nel loro esilio forzato le mamme lebbrose. Sono bambini sani che necessitano di tanta igiene per non essere contagiati, di educazione e istruzione per crescere bene e diventare adulti pronti ad entrare a far parte del mondo del lavoro e della società. Compito che Marianna Cope assolve in maniera esemplare. Madre Marianna di Molokai, come viene chiamata, però, non dimentica i malati. Li conosce tutti e di ognuno ricorda il nome. Li cura e li assiste con amore, li aiuta a coltivare la terra e nello stesso tempo a riscoprire la propria dignità e a superare il senso di abbandono e di emarginazione. Suor Marianna rimane nell’Arcipelago delle Hawai per oltre trent’anni dove muore nel 1918, nell’isola di Molokai, all’età di 80 anni.


Autore:
Mariella Lentini


Fonte:
Mariella Lentini, Santi compagni guida per tutti i giorni

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Aggiunto/modificato il 2023-08-01

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