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Venerabile Carolina Beltrami Fondatrice

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Alessandria, 4 agosto 1869 - 8 aprile 1932

Sorella secolare dei Servi di Maria. Fondatrice delle Suore Immacolatine di Alessandria.


Nasce ad Alessandria il 4 agosto 1869 da padre lombardo, dal quale eredita un carattere energico, deciso e di larghe vedute, e da madre piemontese, dalla quale apprende ed assume il sentimento religioso. Ancora piccolissima si trasferisce con la sua famiglia a Milano dove si avvia la sua formazione spirituale e culturale presso le suore Canossiane, ed è qui che fa l’esperienza dell’oratorio, scuola di vera democrazia e comunione, dove le fanciulle imparano a condividere il pensiero, il gioco, lo studio, l’azione, la carità; esperienza positiva e concreta che ella porterà sempre nel suo cuore e che l’aiuterà a realizzare la sua vocazione di servizio e di carità.
Intorno al 1880 la famiglia Beltrami ritorna ad Alessandria, dove Carolina si avvia agli studi tecnici, che non completerà. Autodidatta, dimostra grandi capacità intellettive e tenacia volontà. Legge molti libri, allargando le sue conoscenze umane, spirituali e religiose. Dimostra un grande amore per la famiglia, aiutando la mamma nelle faccende domestiche e custodendo amorevolmente i suoi fratellini. Quelli che la frequentano sono concordi nel definirla sempre dolce e buona con tutti, disponibile nell’ascolto e nell’accoglienza, tutta dedita alla preghiera e alla carità. Questi tratti vengono fuori già nella sua giovane età e costituiranno il fondamento della sua esistenza.
Ben presto si dedica alle attività parrocchiali, collaborando nell’insegnamento del catechismo e nell’animazione della preghiera e istituisce con il consenso del parroco del Duomo un oratorio dove raccogliere la gioventù di Alessandria. Chiama attorno a se le coetanee che frequentano il catechismo, poi passa alle sbandate della strada per dar loro l’istruzione e l’amore e riportarle così alla fede. Sentendo forte il dramma del pericolo che le operaie vivono nella società corrente, priva di valori morali e spirituali, ella dedica particolarmente la sua azione in questo campo. Innanzitutto allestisce piccoli laboratori dove le ragazze imparano il cucito e il ricamo, creando veri e propri incentivi di lavoro assicurato, anticipando le future conquiste alessandrine e per tanti bisognosi la Beltrami diventa un punto di riferimento per la sua gioiosa accoglienza., per la difesa dei diritti umani, per la generosa carità e per la solida formazione cristiana che ella prodiga verso quelli che accorrono ai suoi oratori.
Donna di grandi entusiasmi e di ardente passione di servizio al prossimo ella raccoglie attorno a sé diverse collaboratrici, alle quali trasmette il suo stesso spirito di carità, di dedizione e di unità, dando vita con esse all’Associazione “Pie signore dell’Immacolata” e la “Compagnia di Santa Zita” con lo scopo di occuparsi delle operai e preparare le ragazze negli uffici domestici e impiegarle presso le famiglie.
Il 15 gennaio 1898 Carolina Beltrami e due sue compagne davanti al quadretto della Vergine Immacolata si consacrano totalmente e per sempre al servizio delle giovani, nasce la Congregazione delle Suore Immacolatine, donne consacrate a Dio per servire l’uomo, nel campo educativo, pastorale, caritativo, assistenziale, professionale. Tante altre conquistate dal suo carisma la seguono sulla via della consacrazione ed ella intuisce subito la necessità di una formazione sempre più ecclesiale per questo gruppo di consacrate e soprattutto sente la necessità di sentirsi “Chiesa” sotto la guida e l’autorità del Vescovo. Il Direttore spirituale che sino a quel momento aveva guidato Carolina e le sue compagne, nel timore di perdere la sua autorità sull’opera, si oppone e giudica inopportuna la via dell’approvazione e costringe la Beltrami ad abbandonare la sua opera e le sue sorelle.
Cosciente che “perdendo ogni cosa si può trovare Dio” e che “Dio solo basta!” inizia con questa grande rinuncia la sua “Notte Oscura”, portando nel cuore aspirazioni, volontà, impegno, desiderosa solo di compiere la Divina Volontà e, nel nascondimento e nel silenzio, offre ogni suo dolore per la sua Opera, per le sue sorelle, per le operaie.Sempre desiderosa di donarsi e di amare il suo prossimo ella incontra i Servi di Maria e ne apprende la loro spiritualità, e guardando a Maria sotto la Croce apre il suo cuore ancora più intensamente al mistero della Croce di Cristo e da essa trova nuova fecondità per testimoniare la sua Carità evangelica.
Il 17 aprile 1910 nella Chiesa di san Giacomo in Alessandria entra nell’Ordine Secolare dei Servi di Maria (Terz’Ordine) e un anno dopo fa la Promessa. Anche qui ella manifesta tutta la sua profondità di donna di fede, la sua feconda formazione e la sua tenera accoglienza, cosicché tutta la fraternità la propone e la vuole “Maestra delle Novizie”. Questi anni che l’hanno vista docile e fedele al progetto di Dio, anni di nuova e più sostanziosa ricarica alla scuola del Crocifisso e dell’Addolorata, sono stati gli anni che l’hanno preparata per il suo rientro nella Congregazione.Le Suore Immacolatine, intanto, vivono momenti difficili e di grande disordine; diverse suore, alcune anche prime compagne di Carolina, escono dalla Congregazione
Finalmente il sole torna a brillare sull’Opera di Madre Beltrami; il nuovo Vescovo il 15 gennaio 1920, anniversario della fondazione dell’Opera, richiama la buona Fondatrice al governo del suo Istituto ed ella, umile ed obbediente, accorre per ricondurre l’Opera al suo originario splendore e riportare serenità e pace alle sue figlie.
Nel poco tempo che rimane al governo della Congregazione, ella si sforza di piantare sempre più profondamente nel cuore dell’Istituto le virtù che sono all’origine della vocazione della Pia Opera dell’Immacolata: una formazione spirituale ed umana concreta e pratica, il restare sempre più intimamente unite al Dio-Amore, l’ansiosa ricerca dell’unione come mezzo di santificazione, un coordinato lavoro apostolico, uno spirito di energia ed obbedienza, di distacco e grande semplicità. Breve è stato per Carolina Beltrami e la sua Opera questo spazio di luce e di pace, perché nuove ombre già si avvicinano. Il buon Vescovo viene trasferito alla sede di Genova e alcune religiose, contrarie a lei e gelose del bene che compiva, rimaste nell’ombra ad attendere il momento opportuno per mettere da parte la Madre e prendere loro il governo della Congregazione, subito tramano la loro rete per raggiungere il sospirato scopo.
Tutto fa parte di un disegno della Provvidenza, che per ciascuna creatura ha un piano diverso di santificazione. Per Carolina Beltrami Dio ha scelto la croce del distacco e dell’incomprensione, ed ella, mansueta e ferma nella pace del cuore e nella certezza di avere Dio, resta ancora tranquilla in questa nuova tempesta.
Con la venuta del nuovo Vescovo subito sono riunite tutte le direttrici delle diverse case per eleggere una nuova Superiora. E’ eletta Superiora una certa Suor Giuseppina, che già in passato aveva creato problemi alla Madre. Ella è subito messa da parte e, dopo poco tempo, viene relegata in una casa alla periferia di Alessandria, al rione Orti, un Oratorio che ella stessa aveva aperto da poco tempo. In questo nuovo ambiente, dove a causa di cattive condizioni di vita e di ingiustizie aleggiava uno spirito anticristiano, l’arrivo di Carolina è accolto con grande soddisfazione ed entusiasmo, perché ella porta subito alla gente un segno concreto di speranza, facendosi una di loro, anzi una con loro, attuando, attraverso la sua opera educatrice ed assistenziale, una nuova azione di evangelizzazione, una progressiva promozione della classe lavoratrice ed una giustizia sociale sempre più profondamente concreta.


Autore:
Massimo Cuofano, OSSM

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Aggiunto/modificato il 2003-09-22

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