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Beato Luigi Talamoni Sacerdote e fondatore

20 maggio

Monza, Monza e Brianza, 3 ottobre 1848 – Milano, 31 gennaio 1926

Luigi Talamoni, nativo di Monza, entrò nel Seminario di Milano e fu ordinato sacerdote il 4 marzo 1871. Fu professore nella sede di Monza del Seminario, dov’era ospitato il Liceo, e svolse un intenso ministero pastorale unito a una benefica attività sociale. A lui si deve, insieme a Maria Biffi vedova Levati, la fondazione di una congregazione religiosa femminile, le Suore Misericordine di San Gerardo, impegnata nell'assistenza ai malati più poveri. Morì a Milano il 31 gennaio 1926. È stato beatificato a Roma il 21 marzo 2004. I suoi resti mortali sono venerati nella navata sinistra del Duomo di Monza. La sua memoria liturgica, per le Suore Misericordine e la diocesi di Milano, cade il 3 ottobre, giorno del suo compleanno e del suo Battesimo.

Martirologio Romano: A Milano, beato Luigi Talamoni, sacerdote, che, coltivando la sua vocazione di educatore dei giovani, esercitò il proprio ministero con somma dedizione e con attiva partecipazione alle difficoltà della società del suo tempo e istituì la Congregazione delle Suore Misericordine di San Gerardo.


Giovinezza e formazione sacerdotale
Luigi Talamoni (al Battesimo Luigi Domenico Filippo) nacque a Monza il 3 ottobre 1848, secondo dei sei figli di Giuseppe e Maria Angelica Sala, modesti artigiani. Fece il chierichetto, poi frequentò l’oratorio del Carrobiolo, annesso all’istituto dei padri Barnabiti e diretto da padre Luigi Villoresi (per il quale è in corso il processo di beatificazione): lì compì gli studi elementari e ricevette la Prima Comunione, seguita dalla Cresima il 1° luglio 1861.
L’anno successivo, padre Villoresi aprì, sempre al Carrobiolo, un seminario per chierici poveri. Luigi vi frequentò il Liceo fino al 1865. Per gli studi di Teologia passò alla sede del Seminario diocesano a Milano in Corso Venezia. Venne quindi ordinato sacerdote il 4 marzo 1871 dall’arcivescovo Luigi Nazari di Calabiana. Conseguì anche una laurea in materie storico-filosofiche all’Accademia Scientifico-letteraria di Milano.

Docente nel Liceo del Seminario
Dai suoi superiori ebbe subito l’incarico di insegnare prima nel Collegio San Carlo a Milano e poi, dal 1° settembre 1875, nel Seminario di Monza, dove all’epoca era ospitato il Liceo. Come insegnante di Lettere al Ginnasio e come educatore fu chiaro e brillante, sapiente e ottimo oratore. Formò con l’esempio e con la parola tanti sacerdoti, sia nel Seminario di Monza, sia nell’Istituto Villoresi prima citato, di cui continuò ad occuparsi come insegnante fino al 1901, quando fu chiuso e trasformato in collegio.
Tra i suoi allievi più famosi a Milano ci fu Achille Ratti (poi papa Pio XI), mentre, tra quelli di Monza, Luigi Pessina (poi parroco di Sant’Andrea Apostolo a Milano), Pietro Molla (futuro marito di santa Gianna Beretta) e Giovanni Colombo. Quest’ultimo, poi diventato arcivescovo di Milano e cardinale, lo ricordò in questi termini: «Apostolo per vocazione, professore di storia per obbedienza, cultore di lingue e lettere classiche per congenialità, amava la scuola, ma cercava la vita».

Un predicatore eccezionale
Innamorato dell’Eucarestia e brillante oratore, si dedicò alla predicazione ovunque fosse chiamato per i santi esercizi e per le Sante Quarantore. I parroci lo chiamavano perché dicevano che la sua parola toccava i cuori di molti fedeli.
Senza legarsi ad incarichi parrocchiali, per restare libero di dedicarsi alla predicazione e all’insegnamento, sentito da lui come una vocazione, si prestò con generosità al ministero della confessione nel Duomo di Monza e nelle parrocchie vicine. Il suo confessionale divenne il punto di riferimento di molte persone, non solo della città, ma anche dei paesi circostanti.

L’incontro con Maria Biffi Levati e la fondazione delle Suore Misericordine
Proprio al suo confessionale avvenne l’incontro con la signora Maria Biffi, vedova Levati. Nata in una famiglia borghese, aveva perso un figlio in tenera età, mentre l’altro era entrato tra i Barnabiti. Durante la lunga malattia del marito Francesco si consacrò al Signore promettendo, alla morte di lui, di dedicare beni e forze per la cura dei poveri ammalati a domicilio. E così fece, sotto la guida spirituale di don Luigi Talamoni.
In lei ardeva il desiderio che questa opera potesse continuare e la certezza che Dio volesse qualcosa di preciso a riguardo. Confidò la sua ispirazione al confessore, che nutriva lo stesso amore e la stessa passione per i poveri e gli ammalati.
Altre due ragazze, Rosa Gerson e Stella Dell’Orto, delle quali don Luigi era direttore spirituale, avevano intanto manifestato un desiderio simile. Così, il 25 marzo 1891, iniziò l’opera delle Suore Misericordine di San Gerardo, per la visita e la cura degli ammalati nelle loro case.
Don Luigi mise la nuova famiglia religiosa sotto il patrocinio di san Gerardo de’ Tintori, perché traessero ispirazione dalla sua carità. Maria Biffi Levati non fu mai di fatto una suora, non avendo emesso voti religiosi pubblici, ma viene considerata Madre Fondatrice.

Consigliere comunale a Monza
In controtendenza al principio di non partecipazione dei cattolici alla vita politica vita politica in Italia, come conseguenza della “Questione Romana” scaturita dall’annullamento violento dello Stato Pontificio nel 1870, i cattolici di Monza, con l’attenuazione graduale di questa disposizione di Pio IX, riconoscendogli stima incondizionata, vollero monsignor Talamoni come loro capolista alle elezioni comunali del 1893: fu eletto consigliere comunale di Monza con voto plebiscitario. Ricoprì questa carica fino al 1923, quando il Consiglio Comunale fu costretto a sciogliersi di fronte alla violenza fascista.
Per questa inclinazione all’azione politica diretta, condivisa con gli ex alunni dell’Istituto di padre Villoresi, anche quando dalla Santa Sede venivano indicazioni di astensione, monsignor Talamoni soffrì in silenzio le numerose incomprensioni provenienti soprattutto da alcune parti del clero. Le incomprensioni erano accresciute sia per il fatto che lui e i suoi allievi erano simpatizzanti delle dottrine dell’abate Antonio Rosmini, oggi del tutto riabilitate (tanto che Rosmini è stato beatificato nel 2007), sia perché apparivano più aperti ai problemi sociali. L’opera sociale da lui svolta nell’impegno politico, così eccezionale in quel tempo per un sacerdote, gli conquistò la stima anche degli avversari.

Scrittore fecondo
Monsignor Talamoni fu pure un grande scrittore: fu l’autore di tre volumi scolastici di storia e scrisse anche opere edificanti, schemi di predicazione per i Vangeli festivi, per il mese di maggio mariano, per il mese di giugno dedicato al Sacro Cuore, in onore di san Giuseppe o per le Quarantore. Le opere furono quasi tutte stampate, lui ancora vivente, dalla Tipografia Artigianelli di Monza.

La morte e il tributo di una città
Dopo una breve malattia, morì in via Quadronno a Milano, nella clinica Capitanio delle Suore di Maria Bambina, il 31 gennaio 1926. Il corpo fu subito trasferito a Monza, dove gli furono tributati onori funebri solenni a spese del Comune; venne poi seppellito nel vecchio cimitero cittadino di San Gregorio.
I suoi stessi avversari politici arrivarono a far fermare il corteo, per inginocchiarsi davanti non alle «fredde spoglie di un uomo giusto», ma alle «sacre reliquie di un santo», come ebbe a dichiarare uno di loro.

Il processo di beatificazione
La causa di beatificazione di monsignor Talamoni si è aperta con il processo informativo, inaugurato nel giugno 1957 e concluso nel dicembre 1958, ma già sotto l’episcopato del Beato Alfredo Ildefonso Schuster si erano svolte le fasi preliminari. Il decreto sugli scritti è stato promulgato il 29 marzo 1963 e rinnovato il 9 ottobre 1971.
Nel frattempo, i resti mortali del Servo di Dio vennero esumati il 20 maggio 1966 e traslati nel Noviziato delle Suore Misericordine e poi, il 26 agosto del 1978, nella cappella della Casa Madre, in piazza Santa Margherita a Monza. Il processo informativo e quello apostolico sono stati convalidati il 13 gennaio 1989; nello stesso anno è stata trasmessa la “Positio super virtutibus”.
Fu ottenuto parere positivo circa l’esercizio delle virtù eroiche sia dai consultori teologi, il 14 gennaio 1992, sia dai cardinali e vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi, il 2 giugno dello stesso anno. Il Papa san Giovanni Paolo II autorizzò quindi, l’11 giugno 1992, la promulgazione del decreto con cui monsignor Luigi Talamoni era dichiarato Venerabile.

Il miracolo e la beatificazione
Come presunto miracolo per la beatificazione è stato esaminato, col processo convalidato il 15 giugno 2001, il caso di Pasquale Carenini, ricoverato nella casa di cura delle Misericordine a Lecco e sofferente da dieci giorni di tachicardia grave.
Prima del riposo notturno, la suora del reparto aveva pregato con lui e aveva messo un santino del fondatore sotto il cuscino del paziente. Il mattino dopo, lo trovò in buona salute, col battito cardiaco regolare.
La giunta medica della Congregazione per le Cause dei Santi diede parere favorevole circa l’inspiegabilità dell’evento il 21 novembre 2002. L’opinione fu confermata dai consultori teologi il 28 febbraio 2003 e dai cardinali e vescovi della Congregazione il 1° aprile 2003.
Infine, il 12 aprile 2003, san Giovanni Paolo II ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui l’evento prodigioso era da attribuirsi all’intercessione del Venerabile Luigi Talamoni, aprendo quindi la strada alla sua beatificazione, celebrata il 21 marzo 2004 in piazza San Pietro a Roma.
Un secondo asserito miracolo, avvenuto nel 2005 a Elena Cudrano, guarita da meningite meningococcica di tipo C fulminante, è stato esaminato nel relativo processo diocesano, convalidato il 30 ottobre 2009. Tuttavia, dato che i periti della Consulta medica della Congregazione delle Cause dei Santi non hanno espresso all’unanimità un parere positivo, nel 2017 è stato deciso di non sottoporre il caso alla Consulta dei teologi.

Il culto del Beato Luigi Talamoni
Il 3 ottobre 2004 i resti mortali del Beato Luigi Talamoni sono stati traslati dalla cappella della Casa Madre delle Suore Misericordine al Duomo di Monza, nella navata sinistra, dove sono tuttora venerati da molti fedeli. Cinque anni dopo, il 3 ottobre 2009, è stato proclamato patrono della provincia di Monza e Brianza.
La sua memoria liturgica, per la diocesi di Milano e per le Suore Misericordine, cade il 3 ottobre, giorno della sua nascita e del suo Battesimo nel Duomo di Monza.

Le Suore Misericordine oggi
Attualmente la missione delle Suore Misericordine, che costituiscono una Congregazione di diritto pontificio dal 10 maggio 1948, si concretizza nel rendere visibile la Misericordia del Padre attraverso l’assistenza degli anziani e degli ammalati a domicilio, negli ambulatori infermieristici, nelle case di riposo e in una casa di cura a Lecco. Inoltre collaborano nella pastorale parrocchiale, giovanile e familiare in alcune parrocchie e nelle Scuole dell’Infanzia.
Sono presenti in Italia, in Svizzera e in Togo (Africa). In questo Stato, oltre alla cura dei malati nell’ospedale e alle visite nei villaggi più lontani, nel 2012 è stata aperta la casa di formazione e, nel gennaio 2015, la Casallegra, per l’accoglienza temporanea dei bambini malnutriti.


Autore:
Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2018-11-25

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