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Beato Ignazio (Nazju) Falzon Chierico

1 luglio

La Valletta, Malta, 1 luglio 1813 - 1 luglio 1865

L'ambiente in cui il beato maltese Ignazio (Nazju) Falzon - vissuto a La Valletta tra 1813 e 1865 - esercitò il suo apostolato fu la guarnigione britannica di stanza sull'isola del Mediterraneo. Durante la guerra di Crimea, infatti, il contingente di Sua Maestà britannica era di ben 20mila soldati. Con loro organizzò lezioni di catechismo e momenti di preghiera. Strinse forti legami di amicizia e, per suo mezzo, oltre 650 dei militari protestanti passarono al cattolicesimo (anche alcuni non cristiani si convertirono). Pur avendo preso gli ordini minori, Ignazio - che aveva tre fratelli, di cui due preti - non si ritenne degno di essere ordinato sacerdote. Non esercitò neppure l'avvocatura, mestiere di famiglia per cui aveva studiato. Il 29 giugno del 1865, due giorni prima di morire, mentre recitava il «Veni creator», alle parole «Tu septiformis munere» gli apparve un globo di fuoco con sette lingue. È stato proclamato beato da Giovanni Paolo II nel maggio del 2001, durante il pellegrinaggio sulle orme di san Paolo. (Avvenire)

Martirologio Romano: A La Valletta nell’isola di Malta, beato Ignazio Falzon, sacerdote, che, si dedicò alla preghiera e all’insegnamento della dottrina cristiana, adoperandosi con zelo nell’assistenza ai soldati e ai marinai, perché aderissero alla fede cattolica prima di partire per la guerra.


Era di famiglia ricca e anche famosa, in cui l’attività forense era una tradizione. Avvocato era stato il nonno, avvocato era il padre, come anche un fratello. Ad appena vent’anni anch’egli è laureato in “utruque jure”, cioè sia in Diritto Canonico che Civile, all’università di La Valletta, dov’è nato nel 1813. Non eserciterà però la professione di avvocato neppure per un giorno, perché come altri due suoi fratelli che sono stati ordinati sacerdoti, anche lui sembra avviato al sacerdozio.
Ancor prima della laurea aveva ricevuto infatti gli ordini minori, ma si ferma lì e chierico resterà per tutta la vita. Motivo? Perché si sente indegno di diventare sacerdote, il che non gli impedisce però di dedicare tutte le sue energie al Signore. Si sente particolarmente portato alla predicazione e alla catechesi ed esercita il suo apostolato in modo instancabile, offrendo insieme la testimonianza di una limpida fede cristiana, nutrita di molta preghiera, alimentata dalla comunione, irrobustita da prolungate adorazioni davanti all’Eucaristia. E’ qui soprattutto che la gente lo nota andare in estasi, tanto si immerge in Gesù e tanto si lascia permeare da Lui.
Singolare è l’ambiente in cui, in modo particolare, svolge il suo apostolato: la guarnigione britannica, circa 20 mila soldati, che in preparazione alla guerra di Crimea è insediata nell’isola di Malta. Per entrare in conversazione con loro deve imparare, e anche in fretta, l’inglese; per essere più efficace nella sua opera evangelizzatrice deve trovarsi un aiuto in alcuni amici laici, che riesce a coinvolgere, istruire e coordinare fino a trasformarli in evangelizzatori entusiasti come lui. Inizia con l’organizzare incontri di preghiera e lezioni di catechismo per i militari cattolici, ma alla fine riesce ad avvicinare anche i molti soldati protestanti ai quali si propone con la forza di una fede così limpida e cristallina che entusiasma e converte. E così c’è chi riesce a contare ben 656 protestanti, oltre a quattro arabi e due ebrei, che grazie a lui approdano al cattolicesimo.
Muore nel giorno del suo 52° compleanno, il 1° luglio 1865 per un attacco cardiaco e subito è circondato da venerazione, al punto che circa 40 anni dopo Pio X autorizza l’apertura della causa di beatificazione, che Giovanni Paolo II conclude nel 2001. Il 9 maggio, durante il suo viaggio a Malta sulle orme di San Paolo, proclama beato Ignazio (Nazju) Falzon, il “chierico missionario” che nutrendosi di Eucaristia e affidandosi a Maria era riuscito a portare le anime a Cristo, diventando un pioniere del dialogo ecumenico.
Ad affrettare la beatificazione la guarigione immediata e duratura, avvenuta più di vent’anni fa, di una persona (tuttora vivente), ammalata di cancro gastrico e data per spacciata dai medici, che dopo un tentativo di operazione non avevano ritenuto necessario prescrivere, perché inutile, qualche terapia chimica o radiante.

Autore: Gianpiero Pettiti


 

Ancor giovane fu accolto tra i chierici della Diocesi di Malta. Si distinse subito per la sua vita integerrima, esempio unico di austerità e zelo apostolico tra i soldati e marinai protestanti. Era un chierico devotissimo della Eucarestia e la Vergine Maria. La sua carità con gli orfani e i poveri maltesi durante l'epidemie, era inesauribile. Fu beatificato da Giovanni Paulo !! il 9 maggio 2001. Nacque a La Valletta (Malta), il 1 luglio 1813, da nobili ma umili genitori, l'avvocato Francesco Falzon e Maria Theresa nubile Debono.Battezzato con i nomi Rochus, Angelus, Sebastianus, Ignatii, Vincentius e Rosarius, fu chiamato familiarmente Ignatii (Nazju in maltese)
Compiuti i quattordici anni, Nazju comincio a studiare le scienze divine. Ricevette l’abito clericale e la tonsure il 20 dicembre 1828. Il 21 agosto 1831, ricevette gli ordini minori di Ostariato e Lettorato e il 18 dicembre1831 ricevette gli ordini minori di Esocistato e di Accolitato. All` eta di solo 20 anni, il 7 dicembre 1833, si laureo` in legge canonica e civile all` Universita` di Malta. Imparo` la lingua inglese , per poter entrate in conversazione con I marinai e i soldati inglesi protestanti che arrivavano a Malta in preparazione per la Guerra in Crimea. Con le sue prediche e preghiere, furono reicevuti nella chiese cattolica 652 marinai e soldati protestanti. Per questi scrisse e pubblicò un libro con il titolo: ”Il Conforto del anima Christiana”
Nazju Falzon è ricordato anche per la sua devozione eucaristica. Spesso andava in estasi davanti al mistero eucaristico. Devotissimo anche alla Vergine Maria, specialmente sotto il titolo dell‘ Carmelo a della Immacolata Concezione.
Celebrava con santa gioia la Dogma dell’Immacolata l’8 dicembre 1854. Ripeteva spesso:”Preghiamo Dio cosi che ci arrichisca col dono della devozione speciale verso la madre di Dio”. Noto anche per la sua ardente devozione verso San Giuseppe. Infatti dono` immense somme di denaro per la costruzione della chiesa parrochiale di San Giuseppe a Msida,Malta. Altri santi come San Raffaele Arcangelo, San Ignazio di Loyola e San Giuseppe Benedetto Labre erano molto cari per il Beato.
Mori a causa di una malattia cardiaca il1 luglio 1865, lo stesso giorno del sua cinquantaduesimo compleanno. Fu sepolto nella chiesa di Santa Maria del Gesu` (detta anche di “ta’ Giezo”) a La Valletta. Il13 aprile 1904, il Papa San Pio X ordina` l’apertura della causa di beatificazione a canonizzazione. Papa Giovanni Paulo II, il 23 ottobre 1987 riconobbe l’eroicita` delle sue virtu` e il 24 aprile 2001 ha avuto luogo la promulgazione del Decreto sull` miracolo’ alla presenza del santo padre. Beatificato insieme al Ven. Giorgio Preca e la Ven.Maria Adeodata Pisani O.S.B a Floriana, Malta. I suoi resti mortali sono venerati in un’urna lignea, custodita nella chiesa di Santa Maria di Gesu` a La Valletta.


Autore:
Dennis Mifsud

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Aggiunto/modificato il 2007-05-25

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