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Beato Stefano Bandelli Sacerdote domenicano

11 giugno

Castelnuova Scrivia, Alessandria, 1369 - Saluzzo, Cuneo, 11 giugno 1450

Stefano Bandelli nacque a Castelnuovo Scrivia nel 1369, ricevette l'abito domenicano a Piacenza. La sua fama e la sua santità è legata in modo particolare alla città di Saluzzo di cui è patrono. Il più insigne prodigio fu quello avvenuto nel 1487, quando, trovandosi la città di Saluzzo stretta da un terribile assedio, apparve in aria la sua figura accanto a quella della Madonna, liberando miracolosamente la città. Questo memorabile avvenimento è commemorato ancora oggi. Conseguita brillantemente la laurea in teologia e in diritto canonico, insegnò all'università di Pavia dal 1427 al 1432. Ebbe anche il dono dei miracoli, e morì più che ottuagenario l'11 giugno 1450 a Saluzzo.Il suo corpo si venera, ancor oggi, nella chiesa di San Giovanni Battista. Papa Pio XI il 21 febbraio 1856 ha confermato il culto. (Avvenire)

Martirologio Romano: A Saluzzo in Piemonte, beato Stefano Bandelli, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, insigne nella predicazione e assiduo nell’ascolto delle confessioni.


Stefano Bandello nacque nel 1369 a Castelnuovo Scrivia (Alessandria) da un’ottima famiglia. Ancor giovane si fece domenicano a Piacenza, entrò presto nell’ordine dei Predicatori, applicandosi all’osservanza meticolosa della regola, distinguendosi nella preghiera e nell’esercizio delle virtù religiose. Frattanto si impegnò nello studio letterario e teologico, sì da riuscire a diventare in pochi anni dottore in teologia e diritto canonico.
Tanta fu la fama della sua dottrina che venne chiamato ad insegnare all’Università di Pavia (1437), dove rimase per alcuni anni.
Poi lasciò l’insegnamento per dedicarsi con amore, grande facondia e competenza alla predicazione, tanto da venire chiamato “un altro san Paolo”. Si racconta infatti che questo santo gli sia apparso, come era già avvenuto a san Tommaso d’Aquino. Accorrono a sentirlo grandi folle, seguono conversioni strepitose di miscredenti e un maggiore fervore nei cristiani tiepidi.
Il beato Stefano è sì il brillante insegnante, l’efficace predicatore, ma è soprattutto l’uomo di preghiera, di studio, che sa sacrificarsi per i poveri, da cui è sommamente amato. Pi ù di tutti gli sono riconoscenti i peccatori, che egli ha riconciliato con Dio.Sentendosi venir meno le forze, si ritirò nel convento domenicano di Saluzzo, ove morì l’11 giugno 1450. Fu sepolto nell’annessa antica chiesa di San Giovanni dove le sue spoglie si trovano tutt’ora venerate dai fedeli.
Saluzzo lo elesse suo patrono, con san Chiaffredo, in seguito alla liberazione dall’assedio dei Savoia del 1487, ritenuta uno suo speciale favore. In quel frangente si dice che i saluzzesi abbiano visto apparire su Saluzzo il beato Bandelli, accanto alla Vergine Santissima, in atto di benedire e di proteggere la città.
Il beato Pio IX, il 21 aprile 1856, ne approvò il culto, in particolare per l’ordine domenicano e per le diocesi di Tortona, Saluzzo e Torino.


Fonte:
www.villaschiari.it

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Aggiunto/modificato il 2009-03-16

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