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San Gerio (Girio) Venerato a Montesanto

25 maggio

Gerio, o Girio, era un nobile francese originario della Linguadoca, il quale lasciò tutti i suoi beni per vivere da eremita. Nato tra il 1270 e il 1274, per una serie di acquisizioni e cessioni territoriali della famiglia, divenne conte di Roccaforte. Volendo vivere da solitario, si recò con il fratello in una zona piena di caverne. Lì rimasero a lungo isolati per la piena di un fiume e furono due serpenti a salvarli, portando del pane. Recatisi nella vicina chiesa per la Messa, raccontarono il miracolo. Presto la notizia si diffuse e molta gente li cercava. Allora partirono col desiderio di recarsi in Palestina. Prima, però, vollero visitare Roma. Qui Gerio seppe che ad Ancona un sant'uomo, Liberio, voleva partire per Gerusalemme. Pensando di viaggiare con lui, andò nelle Marche. Ma a Tolentino si sentì male e morì nei pressi di Potenza Picena (allora Monte Santo), che lo venera come patrono. Il culto è stato confermato nel 1742. (Avvenire)

Patronato: Potenza Picena (anticamente chiamata Monte Santo) (MC)

Martirologio Romano: Presso Montesanto nelle Marche, transito di san Gerio, che, un tempo conte di Lunel, visse da eremita e morì durante un santo pellegrinaggio.


Nella Linguadoca, una delle più vaste regioni della Francia, si trova Lionello. Nel 1200 questa piccola città era Baronia posseduta, dagli antenati di San Girio.
Dal matrimonio di Gerardo Amici, Signore di Castelnuovo, proveniente dalla stirpe di Sabram, una delle più antiche e nobili famiglie di Linguadoca, con Teresa Raimondo, nacquero due figli: Gerard, nome corrotto in Girio, ed Effrendo. Girio nacque tra il 1270 ed il 1274, nessun documento storico fissa con precisione la data di nascita.
Dal suo avo materno, Raimondo Guasselino, Girio ricevette in eredità la metà della Baronia di Lunello, da cui dipendevano 15 villaggi. Alla morte dello zio Guasselino nel 1294, Girio entrò in possesso di altri beni che, essendo costui minorenne, furono amministrati dal padre Gerardo.
Nel 1295 il re di Francia Filippo il Bello, desiderando possedere un porto nel Mediterraneo, espresse il desiderio di avere la Baronia di Lunello, facendo un cambio con altre terre , Gerardo accondiscese e prese per il figlio la contea di Roccaforte, terra situata ugualmente in Linguadoca, ma in diocesi di Avignone. Per tale cambiamento Girio da Barone divenne Conte. Girio, avendo in disprezzo i beni terreni, decise, insieme al fratello, di abbandonare il mondo e le sue agiatezze per vivere in solitudine alla ricerca della perfezione spirituale. Abbandonata Roccaforte, i due fratelli andarono a vivere in due caverne nei pressi del ponte Gardone. Le continue piogge avevano talmente gonfiato il fiume che i due giovani rimasero imprigionati nella loro caverna così da non poter uscire per procurarsi il cibo. Si salvarono grazie all'aiuto di due serpenti che portarono a ciascuno un pane direttamente nella caverna. Cessata la piena del fiume, Girio si recò in compagnia del fratello, ad un castello distante quattro chilometri per ricevere la Santa Comunione. Trovato il sacerdote, gli narrò il miracolo operato dal Signore per liberarlo da morte sicura. La notizia del miracolo si diffuse velocemente e molta gente si recò nella grotta del santo eremita per implorare l'aiuto delle sue preghiere. L'eremita, volendo rimanere nascosto agli occhi del mondo e fuggire gli onori umani, penso di abbandonare il suo rifugio per recarsi in Palestina insieme al fratello.
Prima di visitare i luoghi santi stabilì di andare a Roma per venerare le tombe dei Santi Apostoli, Pietro e Paolo. A Roma Girio venne a conoscenza che in Ancona viveva un certo Liberio, la cui fama di santità era diffusa nel popolo, che stava per recarsi in Terra Santa. Subito gli nacque il desiderio di fare il viaggio insieme a lui. Tentò, con il fratello, di raggiungere Liberio, ma nei pressi di Tolentino (MC), lo colse un acuto dolore di testa che peggiorò notevolmente quando il santo giunse nei pressi di Monte Santo, l'odierna Potenza Picena (MC), e qui morì.
Dagli atti del Consiglio Comunale, tenutosi il 1° gennaio 1371, si deduce che la festa di San Girio fu fissata il 25 maggio e fu sempre celebrata con grande pompa.
Il 1° agosto del 1742 papa Benedetto XIV ne approvò il culto.


Autore:
Elisabetta Nardi

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Aggiunto/modificato il 2002-06-11

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