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Beato Odone di Novara Sacerdote certosino

14 gennaio

Novara, 1100 - Tagliacozzo, L'Aquila, 14 gennaio 1198

Prima di giungere a Tagliacozzo (L'Aquila) il certosino Oddone aveva compiuto una lunga peregrinazione. Su questo periodo però i documenti sono pochi. Nato a Novara nel 1100, emise la professione religiosa nella vicina certosa di Casotto o forse presso la Grande Chartreuse. Fu inviato in Jugoslavia a Seitz, dove scrisse dei «Sermones». Poi fu priore nella nuova fondazione di Gyrio. Verso il 1190, per divergenze sorte tra i monaci, andò a Roma per chiedere giustizia a Papa Clemente III. Visse altri otto anni in una piccola cella a Tagliacozzo. Nel giorno della festa, nel 1784, la cittadina abruzzese scampò miracolosamente a un terremoto. (Avvenire)

Martirologio Romano: A Tagliacozzo in Abruzzo, beato Odone di Novara, sacerdote dell’Ordine dei Certosini.


Del periodo della vita precedente al suo stabilirsi a Tagliacozzo (AQ), cioè intorno al 1190, si hanno notizie incerte, tanto è vero che sono stati fatti vari tentativi con pubblicazioni specializzate per rimettere ordine nei punti più contrastanti della sua ‘Vita’.
Nacque a Novara nel 1100, fu professo certosino a Casotto oppure alla Grande Chartreuse, fu inviato alla certosa di Seitz (ora _ice in Jugoslavia) nel periodo della fondazione (1160) dove rimase fino al 1189 scrivendo i Sermones, poi nel 1189 arrivò alla certosa di Gyrio (ora Jurklo_ter presso La_ko in Jugoslavia) fondata nel 1169, con l’incarico di priore, si ipotizza però che fosse giunto qualche tempo prima, inviato dal papa dalla certosa di Casotto.
Il suo priorato durò poco, nello stesso anno, al massimo nel 1190, per divergenze amministrative sorte fra i monaci, ripartì per Roma a chiedere giustizia al papa Clemente III; per queste divergenze ne approfittò il vescovo locale che espulse i monaci in un periodo che comunque durò nove anni.
Da Roma si spostò a Tagliacozzo e da qui in poi le notizie sono tutte documentate; la badessa delle Benedettine del monastero dei SS. Cosma e Damiano, parente del papa, richiese al pontefice una vera e propria approvazione dell’opera del beato Oddo. I documenti descrivono il beato come un monaco indossante un abito di rozza lana, portava il cilicio, piccolo di statura, pallido e macilento.
Trascorse i quasi dieci anni di permanenza a Tagliacozzo in una piccola cella costruita presso il monastero, impegnandosi nella preghiera, lettura, lavoro, conduzione della chiesa del convento e predicazione efficace.
Molti miracoli accompagnarono la sua attività a Tagliacozzo e proseguirono dopo la morte avvenuta il 14 gennaio 1198. Pio IX ne approvò il culto e il titolo di beato il 31 maggio 1859, fu molto onorato nei secoli trascorsi specie da Tagliacozzo che fu l’unica cittadina della regione a scampare al tremendo terremoto del 14 gennaio 1784, giorno della sua festa.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-04-18

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