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Beato Agostino Novello (da Tarano)

19 maggio

Tarano (Rieti), 1240 circa - 19 maggio 1309

Il beato Agostino nacque a Tarano (Rieti). Studiò a Bologna diritto e fece parte della corte del re Manfredi di Sicilia. Entrò nell’Ordine come fratello laico nell’eremo di Rosia, presso Lecceto, occultando la sua cultura e la sua posizione sociale con una vita austera e penitente. Scoperto il suo valore, fu condotto a Roma dal beato Clemente e avviato al sacerdozio. Nominato penitenziere della Curia romana, nell’anno 1298 fu eletto Priore Generale. Nel 1300, rinunziò al suo ufficio e si ritirò nell’eremo di San Leonardo al Lago, presso Lecceto. Morì il 19 maggio del 1309 o 1310. I suoi resti mortali sono venerati nella chiesa parrocchiale di Termini Imerese (PA).

Etimologia: Agostino = piccolo venerabile, dal latino

Martirologio Romano: A Siena, beato Agostino, detto Novello, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, cultore della vera umiltà e amante dell’osservanza della disciplina monastica.


Il b. Agostino nacque verso il 1240. Incerta la città di nascita. Detto comunemente "da Tarano" (prov. di Rieti) o Terranova (Rieti) è stato rivendicato dalla Sicilia con località diverse: Termini Imerese (PA), Trapani, Taormina (ME) o la stessa Palermo.
Dopo aver studiato diritto all'Università di Bologna, lavorò nella cancelleria del regno di Sicilia, alla corte di Manfredi. Morto il re nella battaglia di Benevento (1266), e lui stesso ferito e malato, decise di cambiare vita. Lasciata la Sicilia, si recò nel romitorio di Rosia, nei pressi di Siena, professando come semplice fratello laico col nome di Agostino. Si racconta che in occasione di una sua difesa dei diritti del convento venne scoperta la sua vera identità.
Quando l’allora Generale dell’Ordine agostiniano Clemente da Osimo conobbe il suo talento e le sue virtù, lo trasferì a Roma, dove Agostino, detto “Agostino Novello”, ricevette il sacerdozio. Poco dopo fu nominato da Nicolò IV Penitenziere Apostolico e suo confessore, funzioni che svolse per quasi 10 anni, anche sotto i pontificati di Celestino V e Bonifacio VIII. Nello stesso periodo collaborò alla stesura delle Costituzioni ratisbonensi del 1290.
I Capitolari riuniti a Milano nel 1298 per la celebrazione dei Comizi generali, in sua assenza e senza nemmeno conoscere il suo parere, lo elessero Superiore maggiore dell'Ordine e Bonifacio VIII lo confermò "senza alcun esame”. Accettò con umiltà l’incarico, sebbene ridotto a due anni, in quanto convocò in anticipo il Capitolo in cui rinunziò al generalato. Gli elettori non riuscirono a fargli cambiare idea. Governò con giustizia e grande umanità, promulgando utili disposizioni.
Il più prestigioso legislatore dell'Ordine, nel periodo della sua formazione, trascorse gli ultimi anni di vita nell'eremo di s. Leonardo al Lago, presso Lecceto (Siena), “riposando all’ombra della divina contemplazione”; tutto dedito alla preghiera e alle opere di carità.Morì nel 1309. Il suo corpo fu traslato nella chiesa di s. Agostino di Sien
a, dove il beato venne rappresentato con un angelo dietro il capo - “l'angelo sussurrante” diventerà una costante iconografica -, simbolo della divina ispirazione. Recentemente il suo corpo è stato trasferito a Termini Imerese in Sicilia.
Nel 1759 Clemente XIII ne approvò il culto proclamandolo beato. L’Ordine agostiniano ne celebra la memoria il 19 maggio unitamente a quella del b. Clemente da Osimo.


Autore:
P. Bruno Silvestrini O.S.A.

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Aggiunto/modificato il 2001-07-18

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