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Beata Giuliana Puricelli da Busto Arsizio Religiosa

15 agosto

Busto Verghera, 1427 - 15 agosto 1501

Martirologio Romano: A Pallanza presso Novara, beata Giuliana da Busto Arsizio, vergine dell’Ordine di Sant’Agostino, insigne per l’invitta forza d’animo, la mirabile pazienza e l’assidua contemplazione delle realtà celesti.


Fu la prima compagna della beata Caterina da Pallanza, fondatrice delle Romite Ambrosiane del Sacro Monte di Varese.

Benedetta Biumi, succeduta alla beata Caterina nel governo del monastero nel 1478 e superiora della beata Giuliana per ventitre anni, ne ha lasciato una breve Vita. Vi si legge che Giuliana nacque nel 1427 da una famiglia di contadini abitanti a Cascina Verghera, tra Busto Arsizio e Gallarate. Il luogo viene identificato da alcuni (ad es. il Bondioli) nella Cascina dei Poveri (da qualche anno: Rione Beata Giuliana) nel territorio del comune di Busto Arsizio, da altri con Verghera, frazione del comune di Samarate (ad es. il Sevesi per il quale la beata senz'altro appartenne alla famiglia Puricelli).

Il padre, uomo rozzo e violento, non voleva che la figlia si consacrasse al Signore e la voleva assolutamente maritare. Il 14 ottobre 1454, festa di san Callisto, all'età di ventisette anni Giuliana, recatasi di nascosto al Sacro Monte di Varese, si mise sotto la direzione spirituale della beata Caterina da Pallanza che da qualche anno vi conduceva vita eremitica. Iniziò, con l'autorizzazione di Sisto IV, il 10 agosto 1476 la vita monastica in un convento eretto presso il santuario di Santa Maria del Monte o Sacro Monte di Varese. Giuliana, semplice conversa, essendo analfabeta, visse eroicamente in umiltà, spirito di penitenza, ubbidienza e servizio del prossimo, offrendo, tramite la ruota del monastero, l'acqua fresca ai pellegrini assetati - cosa questa che le Romite Ambrosiane fanno ancor oggi - nutrendo nel suo cuore una devozione profonda a Gesù crocifisso ed alla Beata Vergine Maria, finché la morte non la rapì il 15 agosto 1501 all'età di settantaquattro anni, dopo quarantasette anni di vita religiosa, dei quali ventidue passati in eremitaggio e venticinque in monastero.

Il culto fu confermato, insieme con quello della beata Caterina da Pallanza, la festa di Pentecoste del 1729, dal vescovo di Bobbio in qualità di delegato dell'arcivescovo di Milano, Benedetto Odescalchi; nel 1769 esso venne riconosciuto come esistente ab immemorabili dalla Sacra Congregazione dei Riti e da Clemente XIV.

Il corpo della beata, dapprima sepolto nel cimitero, il 23 ottobre 1650 fu traslato solennemente nel coro del monastero delle Romite Ambrosiane; in seguito, nel 1729, in occasione della conferma diocesana del culto, fu traslato insieme a quello della beata Caterina, in un oratorio appositamente eretto presso il vicino santuario mariano, ove attualmente si trovano, esposti alla venerazione dei fedeli.

La festa di Giuliana che inizialmente ricorreva il 23 ottobre, a ricordo della solenne traslazione del 1650, a partire dal 1770 si celebra il 14 agosto.

Il Martyrologium Romanum ha posto la data di culto al 15 agosto, mentre nella diocesi di Milano la sua memoria si celebra il 27 aprile.


Autore:
Antonio Rimoldi


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-08-26

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