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San Bertrando di Cominges Vescovo

16 ottobre

† 16 ottobre 1123

Martirologio Romano: A Cominges sempre sul versante francese dei Pirenei, san Bertrando, vescovo, che, su indicazione del papa san Gregorio VII, si adoperò strenuamente per la riforma della Chiesa, restaurò la sua città rovinata dall’incuria del tempo e ricostruì interamente la cattedrale, dove istituì i canonici regolari sotto la disciplina di sant’Agostino.


Nacque a l'Isle-Jourdain (Gers) verso la metà del sec. XI: era figlio di Attone Raimondo, signore del luogo, e di Gervasia, figlia del conte di Tolosa, Guglielmo Tagliaferro e sorella della regina Costanza, sposa di Roberto il Pio. Contrariamente a ciò che si afferma comunemente, Bertrando non fu allevato all'Escale-Dieu né alla Chaise-Dieu (entrambe le abbazie furono fondate dopo la morte del santo), ma la sua educazione fu dapprima unicamente militare, come quella di un giovane nobile. Ben presto, però, entrò nel clero, divenne canonico e arcidiacono di Tolosa (dopo il 1070), poi vescovo di Comminges verso il 1078-80, ricevendo la consacrazione episcopale ad Auch dalle mani dell'arcivescovo.
La sua opera pastorale fu di grandissima importanza: ridiede vita alla città episcopale, l'antica Lugdunum Convenarum, distrutta e abbandonata dopo il 585, la quale prenderà più tardi il suo nome (S. Bertrando di Comminges, Alta Garonna), vi chiamò degli abitanti, vi costruì una cattedrale e un chiostro, vi fondò un capitolo di canonici sotto la regola di s. Agostino. Visitò senza sosta la diocesi, in gran parte montagnosa e di difficile accesso, riconducendo, nello spirito della riforma gregoriana, il clero alla disciplina canonica e i fedeli alla pratica delle virtù cristiane: il suo sforzo fu confortato da molti e significativi miracoli.
Preso dalla febbre nel corso di una di queste visite pastorali, si fece ricondurre nella sua cattedrale, dove morì il 16 ott. 1123 e nella quale fu seppellito.
La fama, che lo attorniava già da vivo, non fece che crescere coi miracoli che si manifestarono sulla sua tomba e il popolo non esitò a considerarlo un santo. L'arcivescovo di Auch, Guglielmo II di Montaut, suo nipote, incaricò verso il 1167-70 il chierico Vitale di scriverne la Vita e di interessare alla sua causa di beatificazione il papa Alessandro III. L'opera di Vitale è pressoché l'unica fonte che ci sia rimasta per Bertrando anche se, nel 1220, Onorio III ordinò a sua volta un'inchiesta sulla vita e i miracoli del grande vescovo.
La canonizzazione, questa volta, dovette seguire senza ritardo, quantunque se ne ignori la data esatta poiché la città vescovile è chiamata col suo nuovo nome di S. Bertrando dal 1222.
Comunque, la festa della depositio (16 ott.) si estese in tutta la Francia del sud-ovest. Ad essa, nel corso del sec. XIII, si aggiunse la festa della revelatio di s. Bertrando (2 magg.), la cui origine fu un celebre miracolo operato dal santo dopo la morte: egli era apparso a un cavaliere prigioniero dei Mori e l'aveva liberato, in ricompensa di una buona azione compiuta nel passato. Infine, il vecchio vescovo di Comminges, Bertrando de Got, divenuto papa Clemente V, procedendo il 16 genn. 1309 all'elevazione delle reliquie del santo, decise che anche l'anniversario di questa translatio sarebbe stato festeggiato. Ai fedeli che visitassero la cattedrale di Comminges in queste tre feste e nelle loro ottave, Clemente V concesse anche delle indulgenze considerevoli. Inoltre, un " gran perdono " o giubileo, di cui è difficile storicamente attribuirgli l'istituzione, ma che è stato approvato dai papi Pio VI nel 1777 e Gregorio XVI nel 1839, può essere lucrato a S. Bertrando di Comminges ogni volta che la solennità dell'invenzione della S. Croce cade di venerdì.
Le reliquie di Bertrando, sfuggite prima al furore dei protestanti poi a quello dei rivoluzionari, sono state di nuovo riconosciute ufficialmente il 15 ott. 1912. La cattedrale di Comminges conserva anche un certo numero di oggetti (mitra, cappa, sandali, ecc.) che si crede siano appartenuti al santo vescovo .
La diocesi di S. Bertrando di Comminges è stata soppressa dal concordato del 1801 e il suo territorio diviso tra le diocesi di Tolosa e di Tarbes, ad eccezione di trentuno parrocchie situate in territorio spagnolo: il titolo episcopale è passato recentemente all'arcivescovo di Tolosa.
La festa di s. Bertrando si trova iscritta nei Propri diocesani di Tolosa, Auch e Tarbes, il 16 ott. Essa attira sempre molti fedeli nella vecchia città vescovile.


Autore:
Jean Charles Didier


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2010-09-04

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