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San Pardulfo (Pardolfo) Abate di Gueret

6 ottobre

† 6 ottobre 737

Martirologio Romano: A Guéret nel territorio di Limoges in Aquitania, ora in francia, san Pardolfo, abate, che, noto per la sua santità di vita, si dice abbia messo in fuga dal suo chiostro i Saraceni sconfitti dal re Carlo Martello.


La biografia di Pardulfo (fr. Pardoux), fondatore dell’abbazia di Guéret (Creuse), morto nel 737, è nota attraverso una Vita, scritta verso il 750 da un monaco di quell’abbazia.

Nacque a Sardent, quindici Km a sud di Guéret, da una famiglia di contadini. Trovandosi in mezzo a un temporale, rimase ferito e momentaneamente accecato per la caduta di un albero, mentre parecchi compagni che gli erano accanto rimasero uccisi. Questo fatto lo portò a consacrarsi a Dio e ben presto acquistò la fama di uomo di Dio e taumaturgo. Dopo qualche esitazione accettò di diventare primo abate di un monastero che il conte di Limoges, Lanterio, aveva fondato a Guéret. Egli dette ai suoi discepoli l’esempio di una vita austera e, se si deve credere al suo biografo, compi molti miracoli.
Dopo la battaglia di Poitiers (732), i monaci di Guéret fuggirono, atterriti dai Saraceni che devastavano quei luoghi; Pardulfo rimase solo con un compagno e i Saraceni non osarono penetrare dentro il monastero; i monaci ritornarono poco dopo assai confusi.
Pardulfo morì il 6 ottobre 737 a ottant'anni e fu sepolto nella chiesa del monastero; sulla sua tomba si verificarono vari miracoli. Nel secolo IX l'abbazia fu distrutta dai Normanni e le spoglie di Pardulfo andarono disperse: alcune reliquie sono venerate a Guéret ed altre ad Arnac (Corrèze).
La sua festa, fissata il 6 ottobre, figura sin dal secolo X nei libri liturgici. Il suo culto ha avuto una grande diffusione nel Limosino, nel Quercy, nel Poitou e nella Corrèze. Ventidue comuni portano il suo nome, alle volte alterato in Perdoux, Perdon o Pardon.
A causa della sua cecità momentanea egli è particolarmente invocato contro il mal d'occhi e gli ammalati se li bagnano con l'acqua delle fontane dette "di san Pardulfo".
 


Autore:
Philippe Rouillard


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-11-12

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