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Santi Ciriaco, Massimo, Archelao e compagni Martiri

23 agosto

Martirologio Romano: Presso Ostia, nel Lazio, santi Ciriaco e Archelao, martiri.


Santi CIRIACO, MASSIMO, ARCHELAO e COMPAGNI, martiri.

Sono commemorati nel Martirologio Romano il 23 agosto come martiri di Ostia, con la rispettiva qualifica di vescovo, presbitero e diacono. Alla stessa data nel Martirologio Geronimiano sono ricordati i soli Ciriaco e Archelao, ma senza menzione di alcuna dignità. Il loro martirio è raccontato dalle passiones di Aurea e di Censorino, ambedue di nessun valore storico, con qualche variante per la cronologia e per l'eroe principale, ma sostanzialmente identiche. Se si escludono Aurea, venerata certamente ad Ostia, dove esisteva una chiesa a lei dedicata e restaurata da papa Sergio I alla fine del sec. VII, e Ciriaco che probabilmente è lo stesso martire venerato l'8 agosto (vedi Ciriaco, Largo e compagni), tutti gli altri personaggi che compaiono nelle suddette passiones sono assolutamente sconosciuti alle antiche fonti agiografiche e perciò la loro esistenza è molto dubbia.
Secondo la passio Aureae, questa, al tempo di Claudio, è arrestata e, dopo essere stata sottoposta alla tortura, è esiliata ad Ostia dove vive in una sua villa. Ivi conosce il vescovo Ciriaco, il presbitero Massimo e il diacono Archelao che operano miracoli e convertono molti pagani i quali, battezzati da Massimo e da Archelao, sono confermati da Ciriaco. Conoscendo la loro attività apostolica, Claudio invia ad Ostia il vicario Ulpio Romolo che arresta quei fedeli, li sottopone alla tortura e li fa decapitare: Massimo ed Archelao insieme con altri, «ad arcum ante theatrum», Ciriaco in carcere. I loro corpi sono seppelliti il 23 agosto da un certo Eusebio.
Secondo la passio Censurini, invece, è questi l'esiliato ad Ostia al tempo dell'imperatore Gallo e ivi s'incontra con tutti gli altri martiri, ricordati nella precedente leggenda. Il vicario Ulpicio Romolo li condanna tutti alla decapitazione, che viene eseguita «ad arcum qui erat ante theatrum» il 5 settembre, e i loro corpi sono seppelliti dal presbitero Eusebio.


Autore:
Agostino Amore


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-09-14

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