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Sant' Ildemarca (Childomarca) di Fecamp Badessa

19 giugno

† 682 circa

Martirologio Romano: Nel monastero di Fécamp in Neustria, in Francia, santa Ildemarca, badessa, che accolse benignamente e curò san Leodegario mutilato da Ebroíno.


A metà del VII secolo, un signore chiamato Vaneng, governatore del paese di Caux, decise di fondare un monastero femminile nella foresta di Fécamp, dove egli aveva l’abitudine di andare a caccia. Ottenne il benestare di sant'Audoeno (frate Ouen), vescovo di Rouen, e di san Vandregisilo (frate Wandrille), abate di Fontenelle. Un monaco di Fontenelle, il diacono Sindard, si recava qualche volta a Bordeaux per gli affari del monastero e riceveva ospitalità in un convento governato dalla badessa Ildemarca. Sindard convinse Ildemarca (fr. Childemarque, Hildemarque), già avvertita da una visione celeste, a mettersi a disposizione di Vandregisilo. Questi la presentò a Vaneng che le affidò la direzione del suo monastero (664). La comunità fiorì rapidamente; come altri monasteri fondati in quel tempo, Fécamp contò ben presto oltre trecento religiose e vi si organizzò una latis perennis.
Verso il 675, il maestro di palazzo Ebroino avendo fatto tagliare le labbra e la lingua a san Leodegario (frate Léger), vescovo di Autun, incaricò Vaneng di custodirlo; questi trattò il suo prigioniero con ogni riguardo e gli assegnò Fécamp come residenza. Ildemarca e le sue suore fecero del loro meglio nell’assisterlo e ben presto egli poté riprendere la celebrazione della Messa e fare delle conferenze alla comunità. Questo soggiorno durò circa due anni; Ebroino, furioso nel vedere il suo nemico sopravvissuto alle ferite lo fece rapire da Fécamp e dopo poco lo fece assassinare (verso il 677). Ildemarca morì qualche anno più tardi, in data sconosciuta. Il suo culto si diffuse ad opera dei monaci di Fontenelle, che iscrissero il suo nome al 19 giugno nella loro redazione del Martirologio Geronimiano.
Ella figura al 20 giugno in un antico Calendario del priorato di Perrecy, nella diocesi di Autun. Le sue reliquie andarono probabilmente disperse nell’842, al tempo della distruzione del monastero ad opera dei Normanni.
 


Autore:
Philippe Rouillard


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-03-12

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