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San Nazario di Capodistria Vescovo

19 giugno

Elpidium (Boste) 475 ca. – Capodistria, 556 ca.

Etimologia: Nazario = consacrato a Dio, dall'ebraico

Emblema: Palma


Il culto antichissimo tributato a Capodistria per il vescovo Nazario, ha portato a formulare un’altrettanto antica tradizione, anche se non documentabile.
Essa racconta che Stefano patriarca di Aquileia, non riuscendo più a governare la troppo vasta diocesi e volendo venire incontro alle esigenze della popolazione, con l’appoggio dell’imperatore bizantino Giustino I, chiese nel 524 al papa Giovanni I di dare un vescovo proprio, alle principali città dell’Istria.
Vennero scelti sei presuli fra cui s. Nazario per la città di Capris o Egida sul golfo.
Egli nacque ad Elpidium (Boste) tra il 470 e il 480, consacrato vescovo come detto, resse la diocesi per più di 30 anni, con vera abnegazione pastorale; di lui non si sa altro, morì prima del 557 e fu sepolto nella cattedrale di S. Maria.
La minaccia delle incursioni barbariche, specie dei Longobardi, provocò l’occultamento del luogo della sepoltura, per cui se ne perse il ricordo. Esso fu poi ritrovato prodigiosamente, non si sa bene quando, forse nel 601 o nel secolo XIV; riposto sotto dei gradini di pietra entro una cassa, dove vi era una lamina di piombo con il suo nome inciso.
Da quel periodo s. Nazario divenne il patrono della città, che nel frattempo, sotto il dominio bizantino, aveva preso il nome di Giustinopoli; tanto più che molti miracoli, si erano verificati dopo l’’invenzione’ delle reliquie.
Passato sotto il dominio di Venezia, Giustinopoli prese anche il nome di Capodistria, che finì poi per prevalere; nel 1380 durante la guerra di Chioggia i Genovesi saccheggiarono la città, trafugando le reliquie di s. Nazario e di s. Alessandro.
Dopo 42 anni nel 1422, il vescovo di Capodistria Geremia Pola, ne riuscì ad ottenere la restituzione dall’arcivescovo di Genova, Pileo de Marini.
Le reliquie furono portate nella cattedrale e sistemate entro una cassa di marmo, che ancora oggi costituisce l’altare maggiore. Nella diocesi di Capodistria continua ad essere celebrato il 19 giugno.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-02-06

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