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San Roberto di Newminster Abate cistercense

7 giugno

Gargrave (York) XI sec. – Newminster 6 giugno 1159

Nacque a Gargrave nella contea di York verso la fine dell'XI secolo. Rientrato in Inghilterra da Parigi dove aveva frequentato l'Università venne ordinato sacerdote e inviato come parroco nella natìa Gargrave. Attratto dalla vita contemplativa entrò nell'abbazia benedettina di Whitby per poi unirsi a un gruppo di monaci guidati dal priore Riccardo che avevano fondato una comunità a Fountains nel nord della diocesi di York. Quattro anni dopo venne fondata una nuova abbazia a Newminster in Northumbria la cui guida fu affidata a Roberto. In breve la comunità si allargò dando vita ad altri tre monasteri: a Pipewell, Roche e Sawley. Insieme all'austerità e alla mortificazione, Roberto si distinse per il dono della profezia. Una volta durante la Messa avvertì che una nave era naufragata poco lontano e inviò i suoi monaci a prestare soccorso e seppellire i morti. Ammalatisi, morì nel 1159, circondato dai confratelli e dopo aver ricevuto i Sacramenti.

Etimologia: Roberto = splendente di gloria, dal tedesco

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: A Newminster nella Northumbria in Inghilterra, san Roberto, abate, dell’Ordine Cistercense, che, desideroso di povertà e di preghiera, fondò in questo luogo insieme ad altri dodici compagni un monastero, dal quale germogliarono in breve tempo tre famiglie di monaci.


S. Roberto, nacque a Gargrave nella contea di York, verso la fine dell’XI secolo, dopo aver compiuto gli studi, fu inviato all’Università di Parigi, rientrato in Inghilterra, venne ordinato sacerdote, venendogli affidata la parrocchia della natia Gargrave.
Ma ben presto, desideroso di una vita più contemplativa, lasciò la parrocchia per divenire benedettino nella vicina abbazia di Whitby.
In seguito avendo saputo della fama di santità che circondava un gruppo di monaci, che avevano lasciata l’abbazia benedettina di S. Maria di York e guidati dal loro priore Riccardo, avevano fondata l’abbazia di Fountains, nel Nord della diocesi di York, collegandosi all’Ordine Cistercense, Roberto decise di unirsi a questa comunità.
Trascorsi quattro anni ed essendosi ingrandita la comunità, i monaci fondarono un’altra abbazia a Newminster in Northumbria, nella diocesi di Durham, mettendone Roberto come abate; questa abbazia prosperò rapidamente e a sua volta poté allargarsi fondando altri tre monasteri: Pipewell nel 1143, Roche nel 1147 e Sawley nel 1148.
Roberto fondò il monastero infondendo una semplicità conforme ai suoi principi, si distinse per la mortificazione digiunando a pane e acqua per tutta la Quaresima.
Ebbe il dono della profezia, un giorno durante la celebrazione della Messa, avvertì che poco lontano da Whitby, una nave aveva fatto naufragio, così poté riunire i monaci mandandoli a seppellire i naufraghi.
Accusato ingiustamente di dare attenzioni ad una donna abitante nei dintorni dell’abbazia, andò da s. Bernardo per discolparsi, ma non ce ne fu bisogno, perché il santo fondatore aveva avuto una rivelazione celeste sulla sua innocenza; si instaurò fra i due una grande amicizia e s. Bernardo gli donò la sua cintura, che si conservava a Newminster e al cui contatto molti malati riacquistavano la salute; conobbe papa Eugenio III nel 1147, durante il suo passaggio in Francia, il quale lo accolse con onore e lo raccomandò al vescovo di Durham, nella cui diocesi sorgeva l’abbazia di Newminster, a sua volta il vescovo donò all’abbazia la contrada di Wolsingham.
Nel 1159, volle portare il suo ultimo saluto, sentendo avvicinarsi la sua fine, all’eremita Godrico, che conosciutolo a Whitby, erano rimasti molto amici.
Due giorni dopo il 21 maggio si ammalò, morendo il 6 giugno 1159, dopo aver ricevuto i Sacramenti e circondato dai suoi monaci; il suo corpo fu deposto nella chiesa dell’abbazia, in una tomba di marmo.
È celebrato ogni anno a Newminster il 7 giugno, data in cui è riportato anche dal ‘Martirologio Romano’.

Autore: Antonio Borrelli
 


 

Per tante persone, fondamentali nella vita sono il denaro, il successo, la bellezza esteriore e l’eterna giovinezza e, pertanto, tutto ciò viene inseguito ad ogni costo. Per loro importante è andare in televisione, diventare famosi, vestirsi con abiti firmati. Allora perché si assiste al dilagare di ansia, depressione, stress e malessere psicologico? C’è chi trova pace e serenità immergendosi nel silenzio, nella meditazione, nella preghiera, nel lavoro manuale, conducendo vita umile, senza sprecare nulla, facendosi bastare l’essenziale. Come i monaci cistercensi che prendono il loro nome da un luogo della Francia in Borgogna, Cîteaux (in latino Cistercium). Qui Roberto di Champagne, nel 1113, fonda l’Ordine dei Cistercensi che prevede uno stile di vita più austero rispetto alla Regola benedettina. Essi sono conosciuti come “Monaci Bianchi” perché indossano una tunica di colore bianco, mentre i benedettini vengono denominati “Frati Neri” per il colore marrone scuro del loro modesto abito. In seguito, grazie all’opera di San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), i monasteri cistercensi si diffondono in tutta Europa, i terreni circostanti diventano fertili e l’economia agricola si sviluppa. Una realtà descritta mirabilmente dal regista tedesco Philip Groning nel 2005, con il suo film documentario Il grande silenzio, girato nel Monastero “La Grande Chartreuse” sulle Alpi francesi, vicino a Grenoble.
Il santo festeggiato oggi è il monaco cistercense Roberto di Newminster, nato a Gargrave (North Yorkshire, Inghilterra) nell’XI secolo. Roberto (dal tedesco, significa “splendente di gloria”), dopo aver compiuto gli studi universitari a Parigi, viene ordinato parroco della sua città natia. Desideroso di vita contemplativa, entra nel Monastero benedettino di Whitby. Roberto si unisce, poi, ai monaci cistercensi con i quali fonda, nel 1138, l’Abbazia di Newminster, in Northumbria (diocesi di Durham, Inghilterra settentrionale), di cui diviene abate. L’abbazia prospera e attira altri monaci tanto che vengono edificati altri tre monasteri a Pipewell, Roche e Sawley.
Roberto si distingue per avere il dono di prevedere gli avvenimenti. Un giorno, mentre partecipa alla Messa, prevede il naufragio di un’imbarcazione e senza averne ricevuto nessuna notizia, invia subito i monaci a soccorrere i superstiti. Il monaco Roberto muore nel 1159 a Newminster e viene sepolto nella sua abbazia, meta di pellegrinaggio da parte di tanti devoti.


Autore:
Mariella Lentini


Fonte:
Mariella Lentini, Santi compagni guida per tutti i giorni

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Aggiunto/modificato il 2023-05-18

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