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Sant' Antonio Kim Song-u Catechista e martire

29 aprile

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Gusan, Corea del Sud, 1795 – Tangkogae, Corea del Sud, 29 aprile 1841

Convertitosi al cattolicesimo, decise di accogliere in casa sua i fedeli che non avevano un luogo dove radunarsi, affinché la lettura della Sacra Scrittura e la preghiera comune potesse sostenerli durante la persecuzione, scatenatasi a partire dall’editto del 1802 ed esplosa definitivamente nel 1839. In quell’anno il fratello di Antonio, Giuseppe Chang Sŏng-jib, di professione farmacista, aveva subito il martirio. La stessa sorte, due anni dopo, toccò a lui: arrestato e gettato in carcere, vi fu ucciso per strangolamento il 29 aprile 1841, senza ricevere un regolare processo. Aveva quarantasei anni.

Martirologio Romano: A Seul in Corea, sant’Antonio Kim Song-u, martire, che era solito radunare in casa sua molti fedeli e fu strangolato in carcere per Cristo.


Antonio Kim Song-u nacque a Gusan, in Corea del Sud, nel 1795. Convertitosi al cattolicesimo all'età di 25 anni, divenne un fervente catechista, dedicandosi con zelo all'istruzione religiosa dei suoi connazionali. In un periodo di intensa persecuzione contro la Chiesa in Corea, a partire dal 1802, Antonio si distinse per il suo coraggio e la sua fede incrollabile.
Nonostante le proibizioni e i pericoli, Antonio Kim Song-u aprì la sua casa ai cattolici che non avevano un luogo dove radunarsi per la preghiera e la lettura della Sacra Scrittura. La sua casa divenne un rifugio sicuro e un faro di speranza per la comunità cattolica perseguitata.
Nel 1841, Antonio fu arrestato e gettato in carcere. Sottoposto a torture e pressioni per abiurare la sua fede, egli rimase saldo e irremovibile. Il 29 aprile 1841, senza neanche un regolare processo, fu condannato a morte e strangolato. Aveva 46 anni.
Insieme a suo fratello Giuseppe, Carlo è stato incluso nel gruppo dei 103 martiri coreani capeggiati da Andrea Kim Taegon, beatificati il 5 luglio 1925 da Papa Pio XI e, inseriti in un gruppo più ampio, canonizzati il 6 maggio 1984 da Papa Giovanni Paolo II.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-17

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