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Santi Elia, Paolo e Isidoro Martiri di Cordova

17 aprile

† Cordova, 17 aprile 856

Ne dà notizia Eulogio di Cordova con queste parole: "Il sacerdote Elia, già anziano e oriundo della provincia di Lusitania, ed insieme i monaci Paolo ed Isidoro, ancora giovani, soffrirono il martirio dopo aver confessato la fede". Il martirio ebbe luogo a Cordova il 17 aprile 856, data in cui vengono commemorati dal Martirologio Romano. I corpi, sospesi per alcuni giorni al patibolo, furono poi gettati nel fiume Guadalquivir. Usuardo, che nell'858 aveva visitato Cordova, li iscrisse nel suo Martirologio.

Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santi martiri Elia, anziano sacerdote, Paolo e Isidoro, monaci di ancor giovane etą, uccisi durante la persecuzione dei Mori per aver professato la fede cristiana.


La storia dei Santi Elia, Paolo e Isidoro, martirizzati a Cordova durante la persecuzione dei Mori, offre uno spunto interessante per esplorare le dinamiche religiose e sociali della Spagna islamica del IX secolo. Le loro vicende, pur connotate da tragica austerità, assumono un valore emblematico della resistenza cristiana in un contesto di dominazione musulmana.

Elia, il sacerdote anziano
Elia, sacerdote di veneranda età, rappresentava la saggezza e la memoria della tradizione cristiana. La sua figura, radicata nella comunità, fungeva da punto di riferimento per i fedeli, offrendo loro guida spirituale e conforto. La sua profonda fede lo spinse a sfidare apertamente l'autorità dei Mori, professando pubblicamente la sua devozione al Vangelo.

Paolo e Isidoro, i giovani monaci
Paolo e Isidoro, entrambi monaci di giovane età, incarnavano l'entusiasmo e la speranza della nuova generazione cristiana. Il loro fervore religioso li spinse ad affiancare Elia nella sua predicazione, testimoniando con ardore la loro fede in Cristo. La loro scelta di seguire il sacerdote anziano evidenzia la vitalità della tradizione monastica in quel periodo, con i monasteri che fungevano da centri di resistenza e di formazione spirituale.

Il martirio e la loro eredità
La loro coraggiosa professione di fede attirò l'attenzione delle autorità musulmane, che li condannarono a morte per apostasia. Il loro martirio, avvenuto a Cordova, suggellò la loro devozione e li elevò al rango di santi. La loro memoria venne tramandata nei secoli, diventando un simbolo di perseveranza e di speranza per la comunità cristiana in terra di Spagna.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-09

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