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San Massimo Vescovo

9 aprile

† 282

Sacerdote zelante, condivise l'esilio con il vescovo Dionigi, difendendo la fede in tempi difficili. Eletto vescovo di Alessandria nel 265, guidò la Chiesa con sapienza, divenendo un punto di riferimento per i cristiani. La sua fama si diffuse per la sua profonda conoscenza della Scrittura e i suoi scritti teologici. Morì nel 282.
 

Martirologio Romano: Ad Alessandria d’Egitto, san Massimo, vescovo, che durante il tempo del suo sacerdozio condivise l’esilio e la confessione di fede con il vescovo san Dionigi, al quale poi succedette.

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La figura di San Massimo, vescovo di Alessandria d'Egitto, emerge dalle nebbie della storia come un faro di fede e di perseveranza nel IV secolo. Le informazioni su di lui sono frammentarie, disperse tra le pagine di antichi testi e martirologi. Tuttavia, la sua memoria rimane viva nella Chiesa cattolica, che lo celebra come santo il 9 aprile.

Nascita e formazione
Le notizie sulla nascita e la giovinezza di San Massimo sono avvolte nel mistero. Non si conosce la data precisa della sua nascita, né il luogo di origine. Tuttavia, è certo che egli visse ad Alessandria d'Egitto, una città all'epoca fiorente centro di cultura e di Cristianesimo. La sua formazione intellettuale e spirituale si svolse probabilmente in questa città, dove egli si distinse per il suo acume e la sua devozione.

Sacerdozio e Confessione di Fede
San Massimo viene menzionato per la prima volta come sacerdote durante l'episcopato di San Dionigi di Alessandria. In un periodo di turbolenze e persecuzioni per i cristiani, Massimo si distinse per la sua fermezza nella fede e il suo coraggio nel difendere il Vangelo. Insieme a San Dionigi, egli affrontò con tenacia le sfide poste dalle autorità imperiali, subendo l'esilio e la confisca dei beni.

Episcopato e Opere
Dopo la morte di San Dionigi nel 265, Massimo fu eletto vescovo di Alessandria. Il suo episcopato coincise con un periodo di relativa pace per la Chiesa, durante il quale egli si dedicò con zelo alla cura del suo gregge.
San Massimo è ricordato anche per la sua attività letteraria. Tra le sue opere, si annoverano commenti biblici, trattati teologici e lettere pastorali. I suoi scritti, purtroppo, sono per la maggior parte perduti, ad eccezione di alcuni frammenti che ci permettono di apprezzare la sua profondità di pensiero e la sua solida conoscenza della Scrittura.

Morte e Culto

San Massimo morì nel 282, dopo aver guidato la Chiesa di Alessandria per circa diciassette anni. La sua memoria fu subito venerata dai cristiani, che lo consideravano un esempio di fede eroica e di dedizione pastorale. Il suo nome è stato inserito nel Martirologio Romano e la sua festa liturgica è celebrata il 9 aprile.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-02

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