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San Benvenuto Scotivoli Vescovo

22 marzo

Ancona, 1188 ca - Osimo, Ancona, 22 marzo 1282

Nacque ad Ancona intorno al 1188 dalla nobile famiglia degli Scotivoli; durante gli studi a Bologna, fu amico dell’osimano san Silvestro. Molto stimato da Urbano IV, fu da lui mandato a Osimo con lo scopo di rimettere ordine e pace nella città, che aveva trascorso un periodo di turbolenze e di ribellione e per questo aveva anche perduto la sede vescovile. Prima di essere ordinato vescovo volle vestire l’abito francescano. Nel suo ministero fu energico e insieme magnanimo nel perdono. Dovette subire persecuzione anche da alcuni monaci non disposti ad accettare la sua lotta contro gli abusi. Distribuì ai poveri ogni suo avere. Morì ad Osimo il 22 marzo 1282. È sepolto nella cripta della cattedrale. L’ospedale di Osimo è anche oggi chiamato “Ss. Benvenuto e Rocco”. Si conserva, nel Museo diocesano ad Osimo, il “Protocollo di san Benvenuto”, una raccolta di pergamene in cui sono scritti i suoi atti di governo, insieme ad alcuni atti dei suoi successori.

Etimologia: Benvenuto = significato evidente (italiano)

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: A Osimo nelle Marche, san Benvenuto Scotivoli, vescovo, che, nominato in questa sede dal papa Urbano IV, promosse la pace tra i cittadini e, nello spirito dei Frati Minori, volle morire sulla nuda terra.


Nato ad Ancona intorno al 1188, Benvenuto studiò diritto a Bologna sotto la guida di Silvestro Gussolino, canonico di Osimo. Fu poi nominato cappellano pontificio e, prima del 1262, arcidiacono di Ancona. Il 1o agosto 1263 divenne amministratore della diocesi di Osimo, che era stata unita a Umana da Gregorio IX (in punizione della sua adesione al partito di Fedcrico II), succedendo a Giovanni Colonna, del quale cancellò le troppe sentenze di scomunica. Ristabilita la sede, il 13 marzo 1264 Urbano IV ne affidò il governo a Benvenuto, che nel 1267 fu anche incaricato da Clemente IV di tenere il governo civile della Marca di Ancona. In questo periodo ordinò prete s. Nicola da Tolentino.
Benvenuto fu un grande riformatore: con una disposizione del 15 gennaio 1270, infatti, vietò al monastero di S. Fiorenzo di Posciavalle, di cui era stato nominato amministratore, di alienare i suoi beni; in un sinodo tenuto il 7 febbraio 1273 vietò pure la vendita delle proprietà ecclesiastiche e nel 1274, infine, attuò la riforma del capitolo della sua cattedrale e difese i diritti della sua diocesi sulla città di Cingoli 24 febbraio dello stesso anno tolse, per ordine di Gregorio X, la scomunica che il vescovo di Fermo aveva posto sopra Ripatransone. Non sembra sia stato consigliere di Gregorio X nella preparazione del concilio di Lione.
Benvenuto si spense il 22 marzo 1282, e gli succedette Berardo, eletto da Martino IV il 18 gennaio 1283. Sepolto nella chiesa cattedrale di Osimo, in un nobile mausoleo apprestato dal clero e dal popolo, nel luglio 1590 fu trasferito nella cripta della stessa cattedrale. Sul suo sepolcro avvennero grazie e miracoli, e il culto resogli dai fedeli è già ricordato negli Statuti di Osimo del 1308, mentre indulgenze si dicono concesse da Eugenio IV nel 1432.
Benvenuto, tuttavia, non fu canonizzato. Dichiarato patrono della città di Osimo nel 1755, la sua festa, nella diocesi osimana e di Cingoli, come nell'Ordine francescano, è fissata al 22 marzo.


Autore:
Giovanni Odoardi


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2001-02-01

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