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San Lupicino Abate

21 marzo

† 480

Dopo la morte della sua sposa si ritirò presso il fratello, Romano, che viveva in solitudine. Insieme, fondarono due monasteri: Condat, chiamato più tardi Saint-Oyend (S. Eugendus) e quindi Saint-Claude, e Lauconne, chiamato in seguito S. Lupi-cino. I due fratelli dirigevano contemporaneamente le comunità, ma L., più austero per se stesso, si dimostrò assai più rigido di Romano nel mante­nere la disciplina ed osservare la regola e più severo anche nel reclutamento. Alla morte di Ro­mano, Lupicino assunse il governo dei due monasteri. Fu protettore delle popolazioni circostanti e, in particolar modo, assunse le difese del conte Agrippino contro il re burgundo. Mori nel 480.

Martirologio Romano: A Lauconne nel territorio di Lione, in Francia, anniversario di san Lupicino, abate, che insieme al fratello san Romano diede impulso alla vita monastica tra i pendii del Giura.


Lupicino, uomo di fede adamantina e spirito austero, dopo la dipartita della sua amata sposa, si ritirò presso il fratello Romano, anacoreta dedito alla solitudine contemplativa. Insieme, i due fratelli mossero i primi passi verso un destino monastico di grande rilievo, fondando due monasteri: Condat, poi noto come Saint-Oyend e Saint-Claude, e Lauconne, in seguito chiamato Saint-Lupicino. Entrambi i fratelli guidarono le comunità monastiche con dedizione, ma Lupicino si distinse per il suo rigore ascetico e la ferrea disciplina, applicando la regola monastica con severità e intransigenza, tanto nel governo della comunità quanto nel reclutamento di nuovi membri.
Alla morte di Romano, Lupicino assunse la guida unitaria dei due monasteri, diventando un punto di riferimento non solo per la vita religiosa, ma anche per la protezione delle popolazioni circostanti. In particolare, si distinse come strenuo difensore del conte Agrippino contro le mire del re burgundo, dimostrando una tempra non solo spirituale, ma anche politica. La sua parabola terrena si concluse nel 480, lasciando un'eredità indelebile.
La memoria di Lupicino e del fratello Romano è stata tramandata da una biografia redatta da un monaco di Condat poco dopo la morte di Oyend, loro confratello. Sebbene la veridicità di questo documento sia stata messa in discussione da alcuni studiosi, altri, come Duchesne, Poupardin e Delehaye, ne hanno riconosciuto il valore storico. Un'ulteriore biografia, opera di Gregorio di Tours, offre un resoconto meno dettagliato ma comunque significativo.
Le reliquie di San Lupicino furono oggetto di una traslazione il 3 luglio di un anno imprecisato, poco dopo la sua morte. Una ricognizione effettuata nel 1689 rivelò miracolosamente il corpo intatto, rafforzando il culto del santo. Fino alla Rivoluzione Francese, il 6 giugno di ogni anno le reliquie venivano solennemente trasportate dalla chiesa di San Lupicino a quella del capitolo di Saint-Claude, in una processione di grande devozione popolare.
La data di celebrazione di San Lupicino è stata fissata al 21 marzo da Usuardo e poi confermata dal Martirologio Romano. Insieme ai fratelli Romano e Oyend, egli è venerato come santo benedettino, sebbene i monasteri da lui fondati fossero antecedenti alla Regola di San Benedetto, che venne adottata in un secondo momento. Un tentativo di conciliare questa discrepanza cronologica fu avanzato da Wion, che propose di posticipare di un secolo la data di nascita di San Lupicino. Tuttavia, oggi la Chiesa cattolica celebra San Lupicino e San Romano congiuntamente il 28 febbraio nelle diocesi di Besançon e Belley.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-02-17

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