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Santi Modestino, Fiorentino e Flaviano Martiri

14 febbraio

San Modestino, vescovo di Antiochia, fu perseguitato per la sua fede e costretto a fuggire in Italia. A Locri, Sibari e Avellino, predicò il Vangelo e compì miracoli, ma fu sempre arrestato e torturato. Fu liberato dall'Arcangelo Michele e condotto in Irpinia, dove fu martirizzato con i suoi collaboratori Fiorentino e Flaviano. I loro corpi furono ritrovati nel 1166 e portati nella cattedrale di Avellino, dove sono ancora oggi venerati.

Patronato: Avellino

Emblema: Palma


San Modestino, nato ad Antiochia nel 245 da una nobile famiglia, fu consacrato vescovo nel 302. Durante la persecuzione di Diocleziano, si ritirò in un eremo, ma poi tornò a predicare il Vangelo in Italia, insieme ai collaboratori Fiorentino e Flaviano.
Arrivati a Locri, furono arrestati e portati a Sibari, ma l'Arcangelo Michele li liberò. Dopo aver raggiunto Pozuoli o Cuma, giunsero in Irpinia, nei pressi di Avellino, dove continuarono a predicare e compiere miracoli.
Qui furono nuovamente arrestati, imprigionati e processati dall'inviato di Massenzio. Furono martirizzati con vesti arroventate e morirono nella notte tra il 14 e il 15 febbraio del 311.
I loro corpi furono raccolti dai cristiani abellinati e sepolti, con un'insegna che riportava i loro nomi e dignità. A San Modestino fu posta sul corpo una scultura argentea raffigurante una colomba.
Successivamente i loro corpi furono ritrovati nell'estate del 1166 e portati nella cattedrale di Avellino, dove sono ancora oggi conservati nella Cappella del Tesoro. Nel 1220 furono nominati patroni primari della città e della diocesi di Avellino.

Autore: Franco Dieghi
 


 

San Modestino nacque ad Antiochia nel 245 da una nobile famiglia. Nel 302 fu consacrato vescovo della città e patriarca della regione di Antiochia. Con la persecuzione di Diocleziano (anno 303), si ritirò in un eremo sul monte Silpio, nel 310 ritornò alla sua sede patriarcale. Predicò il Vangelo di Cristo e compì numerosi miracoli e guarigioni. Arrestato e torturato, fu liberato dalla prigione dai fedeli della sua diocesi.
Modestino con i collaboratori Fiorentino sacerdote e Flaviano diacono partirono per giungere in Italia. Arrivarono via mare a Locri (in Calabria) ove predicarono il Vangelo, furono arrestati e portati in carcere a Sibari, secondo la tradizione furono liberati dall'Arcangelo Michele.
Per via mare raggiunsero Pozuoli o Cuma e da qui l'Irpinia, nei pressi di "Abellinum" ove predicarono gli insegnamenti di Cristo. Modestino compì miracoli e guarigioni.
Qui furono arrestati, imprigionati e processati da un inviato dell'imperatore Massenzio, e portati nel luogo detto "Pretorio" ove subirono il martirio con vesti arroventate, morirono nella notte fra il 14 e il 15 febbraio del 311.
I loro corpi furono raccolti dai cristiani abellinati e sepolti, sui corpi furono poggiate un insegna con i nomi e le dignità, inoltre a San Modestino fu poggiata, sul corpo, una scultura argentea raffigurante una colomba.
I loro corpi ritrovati nell'estate del 1166, furono portati nella cattedrale di Avellino, ove sono ancora oggi conservati nella "Cappella del Tesoro di San Modestino".
Nel 1220 furono nominati patroni primari della città e della diocesi di Avellino dal vescovo Ruggiero.


Alcune preghiere riguardanti San Modestino:

O glorioso San Modestino, tu che hai conosciuto fatiche e tormenti e sempre sei stato guidato dalla sacra Fiamma della Carità, volgi a noi lo sguardo e, per i tuoi grandi meriti, intercedi per chi ti chiede la grazia dell'amore.
Infiamma i nostri cuori d'amore verso il Padre, di carità verso il prossimo nostro, di serena pace per tutti, affinché ciascuno possa alfine godere con te la felicità della Luce eterna.Amen.

Pater, Ave e Gloria.

O nostro protettore San Modestino tu che mostrasti tanto amore per la nostra città, ti preghiamo di proteggerla da ogni sventura. Essa è affidata a te, e con essa, noi a te siamo tutti affidati.
Ti imploriamo in ginocchio proteggici, aiutaci, guidaci a superare le nostre difficoltà quotidiane, consigliaci, illuminaci affinché ciascuno possa vivere nella serenità della Grazia e alfine di approdare al porto dell'eterna salvezza. Amen.
Tre Gloria.

O gloriosi e invitti martiri della nostra fede, Modestino, Fiorentino e Flaviano, che, dopo aver sofferto per Gesù tanti tormenti e aver operato tanti miracoli veniste a rigenerare anche la nostra patria dall'idolatria al Cristianesimo, e, in essa lasciaste le preziose reliquie dei vostri corpi.
Otteneteci da Dio la grazia di resistere sempre, con coraggio ai nostri nemici spirituali, di giovare al nostro prossimo con l'esercizio delle opere di misericordia e, in morte, di lasciare anche alla patria l'esempio di bontà e di onore di virtù. Amen.
Pater, Ave e Gloria.

Quando sei stato vescovo tra noi hai portato alla fede cristiana molti uomini. Quell'insegnamento fu rafforzato col tuo sangue al punto che la fede sopravvisse a lungo.
Poi la città si rinnovò e si costruì con molti sacrifici una grande Chiesa e ritornasti per riempirla di gente. Dopo altri secoli il terremoto ha tolto la parola al centro antico, che è ancora deserto. Ti chiediamo, o San Modestino, di rendere vita alla tua città che tu proteggi, perché!= le vie risuonino di passi e di voci e nelle sue case dimori la pace e l'amore di Dio. Per tutto, per quello che ci hai dato e per quello che ci darai, ti diciamo grazie. Amen.

[Nota le prime tre preghiere sono state tradotte dal latino ed adattate da Stefano Orga]


Autore:
Stefano Orga

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Aggiunto/modificato il 2024-01-14

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