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Beata Erluca di Bernried Reclusa

19 aprile

Svevia, 1060 – Bernried, 1127

Mistica e reclusa tedesca dell'XI-XII secolo, dedita alla carità e alla riforma gregoriana, dopo una giovinezza segnata da malattie, abbracciò la vita religiosa, vivendo in povertà e castità a Epfach con la compagna Douda per trentasei anni, promuovendo il culto di san Victerpo e sostenendo la riforma contro il concubinato dei sacerdoti. Influenzata da visioni mistiche, tra cui una di Cristo sofferente per l'immoralità del clero, Erluca si rifiutò di ricevere la comunione da sacerdoti impuri, attirando l'attenzione e il sostegno di molti. La sua fama è legata alla biografia scritta dall'amico Paul von Bernried, "Vita Herlucae", preziosa fonte di informazioni sulla sua vita e spiritualità.



La beata Erluca (Herluka) von Bernried, nota anche come Herluka von Epfach, era una laica tedesca vissuta tra i secoli XI e XII, grande sostenitrice della riforma gregoriana.
Di salute malferma, grazie alle numerose ripetute malattie che la afflissero fin da giovane, Erluca abbandonò la vita nel mondo per dedicarsi alle opere di carità in favore dell’infanzia, aiutata dalla contessa Adelaide, mogie del conte Menegoldo di Veringen.
Con il conforto del suo direttore spirituale, l’abate Guglielmo di Hirschau e dal suo discepolo Dietger, divenuto poi vescovo di Metz, decise di abbracciare la vita religiosa, ritirandosi intorno al 1086 nel villaggio svevo di Epfach, sulle sponde del fiume Lech.
Erluca dedita all’ascetismo, decise di vivere
in povertà volontaria, scegliendo di essere celibe.  Qui per trentasei anni visse con una compagna, certa Douda, adoperandosi fattivamente in favore del culto per san Victerpo e per la riforma gregoriana.
Erluca ebbe contatti con vari vescovi e prelati.
Quando Paolo sacerdote di Resensburg, suo futuro biografo, decise di farsi monaco a Bernied, Erluca nel 1122 andò a vivere da reclusa in quel monastero per tutto il resto della sua vita.
È documentato che Herluka ha avuto diverse visioni che hanno diretto la sua vita di santa donna. In una di queste visioni le apparvero Wikterp, l'ex vescovo di Augusta e un Cristo Insanguinato.  Il prelato ha comunicato a Erluca che la sofferenza di Cristo a cui stava assistendo era stata causata dall'immoralità sacerdotale.
Dopo questa visione, la beata si rifiutò di partecipare alle messe o di prendere il pane consacrato da quei sacerdoti impuri, incluso Richard, un prete locale che lavorava a Epfach.
Secondo il suo biografo, questo rifiuto pubblico dei sacerdoti non celibi incoraggiò altri a fare lo stesso e aumentò il sostegno pubblico alla riforma gregoriana.
Ci sono rimaste delle testimonianze della sua corrispondenza con la beata Diemut, che conduceva anch’essa una vita da reclusa nel vicino monastero di San Pietro a Wessobrunn.
Quello che sappiamo su questa beata è stato scritto da Paul von Bernried, un prete tedesco, amico di Herluka, nel testo Vita Herlucae (Vita di Herluka), composto intorno agli anni 1130/1.
La beata Erluca di Bernried reclusa è festeggiata e ricordata nel giorno 19 aprile.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2023-08-22

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