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> Home > Sezione Servi di Dio > Serva di Dio Semplice (Maria Domenica) Berardi Condividi su Facebook Twitter

Serva di Dio Semplice (Maria Domenica) Berardi Vergine

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Castrovillari, Cosenza, 16 luglio 1873 - 23 marzo 1953


Nacque a Castrovillari il 16 lug. 1873 da genitori di umili origini: la madre Agnese Filomia di Castrovillari era casalinga, mentre suo padre Giorgio era un bravo e noto sarto di Oriolo Calabro. Ancora freschi sposini, si recarono in visita al monastero delle Pentite di Castrovillari dove conobbero una suora cieca e paralitica la quale profetizzò: "Sposina cara, questa prima angioletta che verrà al mondo ti nascerà santa". La bimba che nacque era chiamata da tutti Mariuccia, crebbe con gli insegnamenti religiosi dei genitori. Era di una serena e soave bellezza e quando un avvenente capitano di fanteria, di stanza presso il distretto militare di Castrovillari, tentò di insidiare la sua purezza, la Serva di Dio ribatté con fermezza: "Il mio sposo mi ha già scelta e io sono innamorata di lui e voglio legarmi a lui per tutta la vita, Egli si chiama Gesù". Era infatti determinata ad emettere la professione religiosa secondo l'antica tipica nelle regioni meridionali delle monache di casa, cioè sottomettendosi ad una regola di pietà, di sacrificio e di lavoro nella penitenza e nella castità, prendendo i voti e smettendo gli abiti civili pur rimanendo a vivere nella propria casa. Era l'8 dicembre 1892 quando, nella chiesa della Trinità di Castrovillari gremita di parenti, amici, conoscenti e cittadini comuni, Maria Domenica emise i voti assumendo il nome religioso di Suor Semplice. Da allora tutti affettuosamente presero a chiamarla "Zia Monaca". Ella scelse di appartenere alle figlie di Santa Chiara d'Assisi, le Clarisse, e pur continuando a vivere nella sua casa si sentì una suora a tutti gli effetti: le mura domestiche si trasformarono per lei in un convento e le ore delle sue giornate erano scandite dalla preghiera, dal raccoglimento, dalle opere di carità, mentre altro tempo ancora lo dedicava invece alla penitenza e alla flagellazione in un angusto, freddo e buio locale sottoscala che amava definire "il martirio". La B. trascorreva la notte in preghiera e con dure mortificazioni corporali, offrendo tutto ciò per la salvezza delle anime. Soleva infatti sovente dire: "Figli miei, quanto costa il paradiso!". Le sue uscite erano esclusivamente visite agli ammalati ed ai carcerati. Suor Semplice viveva con il lavoro delle sue mani essendo una valida sarta ed un’abile ricamatrice. Talvolta rimase però senza nulla da mangiare devolvendo tutto ai più bisognosi. Coloro che avevano modo di colloquiare con lei si ravvedevano delle loro idee e si convertivano prontamente a Dio. Suor Semplice recitava il Santo Rosario che riteneva "un’arma terribile contro il male". Con il trascorrere degli anni, anche a causa dei continui martiri, si ammalò gravemente e rimase immobile per una grave forma di artrosi per ben dodici anni dal 1915 al 1927. Per ben tre volte fu colta dal fuoco di Sant’Antonio, inoltre era affetta da artrosi deformanti, insufficienza cardiaca, coliche epatiche e renali. Il suo medico sosteneva fosse Dio solo a mantenerla in vita. Punto di riferimento per tanta gente umile e povera, si rivolgevano a lei anche uomini colti e alti prelati, per chiederle consiglio e aiuto. A chi le chiedeva quale scuola avesse frequentato rispondeva: "Ho frequentato la scuola della Madonna e ho studiato le Piaghe di Gesù". La Serva di Dio, chiamata "Monaca Santa", emanava soavi profumi e canti di uccelli, mentre altre volte veniva vista nel medesimo momento in luoghi diversi ed era in comunione spirituale anche con San Pio da Pietrelcina. L'acqua che scorre dalla fontana del gelido sottoscala del martirio era portatrice di guarigioni ed oggi ancora ne è testimonianza. Il 23 mar. 1953 spirò non prima di aver esclamato con un filo di voce " Viva Gesù!". La sua salma ricevette l'omaggio di autorità religiose, civili e militari. Il suo ultimo desiderio era poter restare tre giorni nella sua casa prima di essere tumulata, perché al terzo giorno si sarebbe verificato qualcosa di grande, ma i tempi non furono rispettati per ordine delle autorità religiose.


Autore:
Fabio Arduino


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2014-01-22

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